La bête dans la jungle di Marguerite Duras

C’è un tempo che non accade mai, eppure consuma un’intera esistenza. È questo il tempo che attraversa La bête dans la jungle, il testo che Marguerite Duras ha elaborato dall’omonima novella di Henry James, e ora in uscita per Éditions du Chemin de fer. Nel 1962 Marguerite Duras si cimenta nella riscrittura della novella inglese di Henry James “The Beast in the Jungle”, lavoro che verrà portato in scena lo stesso anno al Théâtre de l'Athénée con la regia di Jean Leuvrais e ancora, successivamente, nel 1981, sotto la direzione di Alfredo Rodriguez Arias, con l'interpretazione femminile dell'enigmatica Delphine Seyrig, la straordinaria protagonista di “India Song”.

 

Nel dialogo essenziale tra un uomo e una donna, Duras mette in scena l’attesa come destino: un’attesa carica di presagi, di promesse mai mantenute, di un evento straordinario che dovrebbe cambiare tutto e che invece non arriva. La “bestia” evocata dal titolo non si manifesta, ma resta in agguato per tutta la vita dei protagonisti, trasformandosi lentamente nella consapevolezza di un amore non vissuto.



Questa edizione accosta la prima versione del testo, risalente al 1961, a quella definitiva degli anni Ottanta, permettendo di seguire il lavoro di scavo e riscrittura dell’autrice sul linguaggio, sul silenzio, sull’inesorabile scorrere del tempo. La postfazione di Mireille Calle-Gruber accompagna il lettore in questo territorio, dove la parola cerca di dire ciò che è stato mancato.

 

La bête dans la jungle emerge così come un’opera sospesa e necessaria, in cui Duras trasforma un classico della letteratura in una meditazione intensa sull’attesa, sull’amore e sulla perdita, facendo della mancata epifania il vero cuore tragico del racconto. 

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