Shirin Neshat da Women Without Men a Land of Dream, la mostra fotografica alla Goodman Gallery di Londra

Speciale Giornata Internazionale della Donna
Artiste, casalinghe, sportive, lavoratrici instancabili, mamme, scrittrici, nonne a tempo pieno, sorelle, orfane, sole e appassionate, cantanti, vetriniste, fotografe, insegnanti, colleghe di lavoro, amiche, ascoltatrici. 
Donne non si nasce, lo si diventa (S. de Beauvoir).  

Land Of Dream, Shirin Neshat - Goodman Gallery London
Da oltre dieci anni seguo il lavoro e l'indagine di Shirin Neshat, artista iraniana che trasforma le sue opere in un'occasione per riflettere sulla condizione delle donne in Iran a partire dalla sua esperienza. Non chiamiamole opere autobiografiche: è lei stessa a dirlo, in un'intervista al Canadian Art un paio d'anni fa, "my work is not autobiographical. My work has a personal perspective, but it cares a lot about the world. It’s my personal existential anxiety met with my sociopolitical anxieties about the world, which very immediately affects and defines the life that I live (...) I still work within a particular parameter that is not so overtly expressive: with poetic language everything becomes very subversive".


L'osservazione personale diventa il punto di partenza per una ricerca che coinvolge tutta l'umanità. Rileggendo la sua biografia mi torna alla mente un'altra donna che ha avuto una vita segnata dalla sofferenza e proprio il dolore è diventato la materia da modellare e trasformare per dare una risposta alla vita: Frida Kahlo. In occasione della sua personale alla Goodman Gallery di Londra (Land of Dream, dal 20 febbraio al 28 marzo 2020) Neshat, per The Art Newpaper, riconosce in Frida Kahlo una delle artiste che maggiormente hanno influenzato la sua ricerca artistica, spiegandone i motivi: "In the case of Frida Kahlo you cannot pull apart what happened to her in the course of her life - her illness, her accident, her relationship to Diego, her relation to Communism and the time that she lived in Mexico, her sexuality - from her paintings. Where I think in some cases of artists I think you can; you really don’t need to meet the artists and know a lot about their personal lives to understand the nature of their narratives or concepts. I think in many ways I feel that way about myself. There’s no way you can really analyse and understand my work without some perspective of my own personal backgrounds: my separation from Iran; my life in exile; my anxieties as a human being that is often very political; me being a woman. And so I guess I am fascinated by artists who bring into their work so much of themselves. But unlike Frida, my work is not autobiographical; it is very personal".


Land Of Dream, Shirin Neshat - Goodman Gallery London
Affascinante la compenetrazione tra indagine artistica e vita personale. I suoi lavori attingono al substrato islamico ma risentono della cinematografia d’autore degli anni Sessanta, dello stile documentaristico americano, del realismo magico sudamericano che ha influenzato parte della letteratura americana ed europea moderna e contemporanea. L'intenso lavoro di Neshat sull’identità della donna pone al lettore e all'osservatore una differente possibilità di lettura, una nuova prospettiva che parte dal Medio Oriente per allargare lo sguardo alla collettività, in un connubio perfetto che aspira all'avvicinamento di Oriente e Occidente.




E proprio a partire da questa immagine ambiziosa che vuole Oriente e Occidente vicini in un proficuo dialogo di condivisione sociale e umana, il nuovo corpus di opere di Shirin Neshat nella sua personale a Londra alla Goodman Gallery, "Land of Dreams", concentra l'attenzione sulla terra dove vive da anni, gli Stati Uniti. Le fotografie e le installazioni sono vogliono far riflettere e discutere "sull'ascesa della supremazia bianca e del fanatismo negli Stati Uniti è molto reale".

Le oltre sessanta fotografie in mostra sono state scattate nel New Mexico dove Shirin Neshat ha viaggiato offrendo, di porta in porta, venti dollari a tutte le persone che voleva immortalare. La scelta del New Mexico non è casuale ma rivela la volontà di indagare su un territorio fortemente multietinico dove la comunità bianca convive con gli immigrati ispanici, con la comunità afroamericana e i nativi americani in un contesto sociale di grande povertà. Un'immagine dell'America a partire dagli immigrati e dai ceti più poveri. Shirin Neshat ha deciso di fotografare uno spaccato sociale, che tra vent'anni potrebbe essere totalmente differente, per non perdere traccia della memoria umana.  

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