Dopo
Resto qui, Marco Balzano con
Le parole sono importanti (Einaudi, 2019) ci regala un emozionante viaggio etimologico e "storico" tra alcune delle parole italiane più care all'autore e, al tempo stesso, universali.
Ragionare sull'etimo di una parola, ricercarne la radice, indagare la sua storia ci permette di acquisire maggiore consapevolezza sull'uso della stessa e, più in generale, sull'uso della lingua in un tempo storico e sociale che preme per la sintesi, la semplificazione e l'appiattimento (linguistico e di concetto).
Cosa accade quando nostro figlio ci chiede il significato di una parola? La domanda ci pone di fronte a un interrogativo maggiore che non si riassume, semplicemente, nel dare una definizione chiara e lineare ma anche (e soprattutto) nello sforzo di concentrazione che sottostà a quella che Balzano interpreta come "richiesta di ascolto e di cura" che, secondo l'autore, "ci spinge a una maggiore etica della lingua. Immergersi nella storia delle parole, infatti, permette non solo di salvaguardarne la profondità, ma anche di individuare gli usi impropri, le omissioni, le mistificazioni di cui, senza accorgerci, siamo spesso vittime".
Un monito di W.Benjamin in chiusura dell'introduzione ricorda, in maniera inequivocabile, l'importanza delle parole:
"ogni degradazione individuale e nazionale si manifesta subito con una degradazione rigorosamente proporzionata al linguaggio" (Sulla lingua in generale e sulla lingua dell’uomo, Einaudi, Torino 2008).
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