Città Irreale di Cristina Marconi edito da Ponte alle Grazie tra i dodici candidati al Premio Strega

Città irreale il romanzo d'esordio di Cristina Marconi (Ponte alle Grazie) tra i dodici candidati al Premio Strega, è un viaggio sentimentale nella Londra del 2008 quando ancora tutto era possibile e le ambizioni sembravano più raggiungibili dei sogni, invece, infranti in Italia. C'è rabbia in Alina, la protagonista di questa intimistica lirica. Si tratta di un'emozione a tratti contrastante dove le atmosfere della nuova realtà inglese spesso cozzano con i ricordi di un'Italia raffazzonata.

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Alina vuole riscattare se stessa. La scelta della metropoli londinese, la ricerca di un nuovo impiego, l'arte di adattarsi, tutto serve a dimostrare e raccontare al suo io di potercela fare, di avere un'altra possibilità perché, in fondo, c'è sempre una realtà altra nella quale potersi cullare. Alina è determinata a raggiungere questo obiettivo. Il suo è uno sforzo fisico e psicologico alla base del quale il bisogno di appartenenza trasuda dalle pagine del romanzo della Marconi.
Le certezze vacillano quando entra in scena Iain, per il quale Alina nutre un forte sentimento. E' proprio quando la vita londinese sembra aver preso forma che iniziano le difficoltà mettendo in moto una serie di accadimenti a cascata, primo fra tutti la crisi tra Alina e Iain, che avranno un forte impatto emotivo sulla vita della protagonista.
La realtà inizia ad apparire per come è veramente, le persone che circondano Alina si spogliano delle loro sicurezze e manifestano un sentimentalismo, a tratti teatrale talvolta esasperante, che tendono a comprimere dentro se stessi vittime della paura di mostrarsi come sono realmente.
Il tempo personale e il tempo storico si intrecciano: la narrazione alterna la vita dei personaggi ai mutamenti storici di Londra.
Addentrandosi nella lettura ci si domanda quanto di vero c'è nella realtà quotidiana e quanto, invece, è attribuibile a ciò che abbiamo costruito anche sulla base dei non detti.


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