I Manga di Takeshi Obata: perfezione e pulizia delle illustrazioni
Pensando a Takeshi Obata ciò che balza alla mente è la figura di un mangaka che, pur collocandosi all'interno del filone shonen, si distingue dagli autori di questa categoria per perfezione e finezza dei suoi disegni tanto da diventare, negli anni, il mentore di giovani illustratori, oggi famosi mangaka, come Kentaro Yabuki (tanto per citare uno dei fumettisti della sua scuola che adoro maggiormente e di cui presto scriverò un articolo visto l'ultimo fumetto uscito per Kappa edizioni, Cronache di Yamato).
Il fatto che Takeshi Obata abbia iniziato la sua carriera ancora adolescente, attirando l'attenzione della critica con il manga 500 K nen no Kaiwa pubblicato sulla rivista Weekly Shonen Jump e per il quale ha vinto nel 1985 il Tezuka Award dalla casa editrice Shueisha, rende questo artista tanto affascinante quanto i suoi disegni. Tralasciando il periodo poco fortunato dedicato al manga Cyborg Jii-chan G, i suoi lavori, negli anni successivi, non smettono di incantare il pubblico e la critica stessa, tanto che, una decina d'anni dopo riceve il celeberrimo premio Shogakukan Manga Award e nel 2003, il Tezuka Osamu Cultural Prize per l'opera Hikaru no Go, fumetto basato sul gioco del Go, nato in Cina e importato in Giappone dove è divenuto famoso. Quest'ultimo manga è uscito anche in Italia e grazie a Planet Manga ha raggiunto un modesto successo mentre negli Stati Uniti ha raccolto pochi consensi.

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