Voce alle Donne: ricordando Renata Viganò

 --Voce alle Donne--


“Seduta sulla panca zoppa dentro la capanna, immaginò di essere per morire, che il cuore si arrestasse come una macchina. Le dispiaceva che per quel suo grande corpo pieno di carne, che sarebbe rimasto lì, ingombrante, e per la buca fonda che i compagni avrebbero dovuto scavare: una fatica dura, con quel caldo, e la terra tanto asciutta. Pensava all'inutilità dei cadaveri, che bisognava vegliare, lavare, seppellire. Sarebbe bello che la morte li disfacesse, come distrugge i sensi, la ragione, la coscienza, la forza dell'individuo; quando uno muore non dovrebbe rimanere niente di lui, una nuvola, un respiro, e il posto vuoto dove è caduto”.


L'Agnese va a morire, Renata Viganò




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