Un libro al giorno: De Sade, Opere

 Un libro al giorno per tenere cuore e occhi allenati, per nuove rivelazioni.    


De Sade, Opere (Mondadori, 1992). 

A cura di Paolo Caruso, prefazione di Alberto Moravia. 



«Prepotente, collerico, violento, eccessivo in tutto, di una sregolatezza senza eguali nell'immaginazione erotica, ateo sino al fanatismo, eccomi in due parole; ammazzatemi o prendetemi come sono, perché io non cambierò».


«La mente di Sade non è affatto misteriosa; possiamo vedere sulla pagina come funziona, allo stesso modo che, aperta la cassa di un orologio, possiamo seguire i movimenti delle sfere. Ma questa visibilità del pensiero sadiano non esclude un'estrema complicazione, così che alla fine esso ci appare di lettura altrettanto difficile che se fosse avvolto nella più ermetica oscurità. Da cosa viene questa complicazione? Diremmo dal connubio di una razionalità autoritaria con una sessualità ossessiva, attuato, però, nell'assenza completa del mediatore abituale di queste nozze difficili, vogliamo dire del sentimento che va sotto il nome di rispetto. Il quale altro non è che il riconoscimento e la consapevolezza dell'esistenza dell'« altro » cioè del partner. La indolore, totale assenza del rispetto umano, provoca nell'organismo della psicologia sadiana, una strana saldatura di parti per solito lontane l'una dall'altra, un po' come di un sistema digerente nel quale lo stomaco sia stato amputato e l'intestino collegato direttamente con l'esofago. La ragione, cioè, è saldata al sesso, senza alcuna soluzione di continuità e con tutte le apparenze di una efficienza per niente diminuita, anzi, sia pure in maniera automatica e parossistica, in qualche modo accresciuta e attivata. Da questa saldatura, da questa assenza di rispetto, deriva a Sade l'abito della razionalizzazione cioè della giustificazione sistematica, di specie intellettuale e ideologica, della propria sessualità...».

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