Ora
mi chiedo: davvero narrare è un destino? Avevo sette anni quando dichiarai in
famiglia che volevo diventare scrittrice. Per una serie di coincidenze e di
scelte ho poi onorato quel sogno ingenuo, che mi permetteva di salvarmi dai
naufragi della sensibilità, mi spingeva a rafforzarmi nella disciplina, mi
avviava verso un progetto di indipendenza, La parola scritta ha così dominato
la mia vita. Tuttora la domina. Anche se la figura di scrittrice che immaginai
da bambina si è trasformata, a causa dei profondi mutamenti sociali:
omologazione, potenza dei media, mercato trionfante, globalità; ormai non
coincide più con quel ruolo, quel mito. Non esiste più. Al posto di
quella figura c’è una donna come tante, la cui particolare inclinazione è di
farsi assorbire dalle parole scritte e la cui esigenza è di cercare una sintesi
che valga per la conoscenza e per la solitudine. Cosa intendo per sintesi?
Intendo un segnale di verità, un lampo che getti una luce sul tutto. La via di
chi scrive è contrassegnata da questi lampi. Da anni, tuttavia, ho smesso di
chiedermi dove portano: questa è la novità. Forse ho fatto mio un pensiero di
Simone Weil: «Distacco dai frutti dell'azione. Sottrarsi a questa fatalità». In
mezzo al mondo cambiato continuo il lavoro che ho scelto. Per necessità, per
innata fedeltà. Sono persuasa che non c’è alcun punto, nella realtà, a cui
mirare come a una conquista. Mi aspetto gioia e sorpresa solo da quei lampi di
cui ho detto prima: per loro guardo attentamente oltre i disordini e i mutamenti.
E mi tengo pronta ad afferrarli, quasi fossero stelle in fulmineo transito.
Fulgide stelle che cadono nella piena estate, in mezzo alla notte.
Sito web di Sara Durantini. Scrittrice, saggista e curatrice di progetti sulla scrittura autobiografica e femminile. Tra le autrici che hanno suscitato maggiormente il suo interesse: Colette, Marguerite Duras, Annie Ernaux, Anaïs Nin, Nathalie Léger, Sylvia Plath, Simone de Beauvoir, Virginia Woolf, Anne Sexton, Chandra Livia Candiani, Alice Munro.
lunedì 1 dicembre 2025
Ora mi chiedo: davvero narrare è un destino?
Grazia Livi, Narrare è un destino

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