“Con
voce di donna nasce dalla sintesi teorica di tre studi condotti da Carol
Gilligan su adolescenti, studenti universitari e giovani donne in procinto di
abortire. Lo scopo era scoprire come si strutturi la formazione del giudizio e
delle scelte morali all'interno del processo di sviluppo femminile. Nella
donna, sostiene l'Autrice, l'acquisizione della capacità di giudizio è
strettamente collegata alla specificità della sua identità di genere e si fissa
nella relazione con gli altri, dando luogo a un'etica delle responsabilità
collettive. L'uomo, invece, attraverso un processo di individuazione e
separazione, giunge a elaborare una morale fondata sull'idea di consenso tra
eguali, secondo l'etica delle libertà individuali su cui si basa la società dei
diritti.
Il
disagio che le donne vivono nei rapporti sociali nascerebbe quindi dalla
mancata corrispondenza tra ciò che sentono come giusto e ciò che viene loro
richiesto per adeguarsi alla morale maschile. Così, posta di fronte alla
decisione di abortire, autentico banco di prova su cui misurare la propria
adeguatezza a un'immagine morale si sé, la donna si trova lacerata tra una
decisione che salvi il suo rapporto con gli altri - con il figlio, con il padre
del bambino ecc. - e una decisione che rispecchi il suo reale desiderio.
Studio
psicologico con vaste implicazioni sociologiche e filosofiche, Con voce di
donna si propone come riflessione sulle modalità di convivenza della società
del futuro, indicando nella morale femminile il nucleo di un'etica più adeguata
ai bisogni attuali”.
“A
quarant’anni dall’uscita di Con voce di donna, il libro che diede il via a una
rivoluzione, portando le voci delle donne alla ribalta e consentendo loro di
essere ascoltate a pieno titolo, Gilligan ritorna sull’argomento di quel libro
fondamentale riesaminandone le tesi centrali alla luce del presente e dei
progressi della riflessione sul tema negli ultimi decenni.
Oggi
è possibile chiarire e articolare ciò che quarant’anni fa non si poteva vedere
o dire: che la “voce diversa”, l’etica della cura, sebbene inizialmente
percepita come una “voce femminile”, di donna, è in realtà una voce umana. La
voce da cui si differenzia è una voce patriarcale, legata al sistema binario e
alle gerarchie di genere. Laddove il patriarcato è in vigore o viene imposto,
la voce umana è una voce di resistenza e l’etica della cura è un’etica di
liberazione.
«La
voce dell’etica della cura è una voce umana e la designazione in termini di
genere di una voce umana come “femminile” è un problema. Sentire la “voce
differente” come voce umana significava liberarsi di una serie di ostacoli che
impedivano di vedere che il sistema binario di genere – la costruzione delle
capacità umane come “maschili” o “femminili” – non è solo una distorsione della
realtà, ma anche una pietra miliare del patriarcato.» Un libro di psicologia
alla portata di tutte/i che dice cose semplici ma importanti, che porge la mano
e la voce a chiunque voglia ascoltare, donne e uomini”.
Carol Gilligan

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