domenica 22 novembre 2020

Un libro al giorno: Annie Ernaux, La vergogna

Un libro al giorno per tenere cuore e occhi allenati, per nuove rivelazioni.    


Annie Ernaux, La vergogna (L'Orma Editore, 2018)



«scomporre e ricostruire, intorno alla scena di quella domenica di giugno, il testo del mondo in cui ho avuto dodici anni e ho creduto di impazzire. Naturalmente non un racconto, che produrrebbe una realtà invece di ricercarla, e neppure accontentarmi di rievocare e trascrivere le immagini della memoria. Piuttosto, trattare quelle stesse immagini come documenti che mi si chiariranno solo dopo averli sottoposti a diversi approcci di analisi. Essere, insomma, l'etnologa di me stessa. (Magari è superfluo prendere nota di tutto ciò, ma non posso cominciare a scrivere davvero senza fare luce sulle premesse della mia scrittura.) Così facendo, forse mi pongo come obiettivo di sciogliere la scena indicibile dei miei dodici anni nelle norme e nel linguaggio che erano comuni a tutti. Forse si tratta ancora di quella cosa folle e mortifera, impregnata delle parole di un messale che mi è ormai illeggibile, appartenente a un rito che la mia riflessione considera alla stregua di una cerimonia vudù, prendete e leggete, questo è il mio corpo e il mio sangue offerto in sacrificio per voi».



Parte del mio studio sull'opera letteraria di Annie Ernaux è contenuta nel mio ultimo, L'evento della scrittura. Sull’autobiografia femminile in Colette, Marguerite Duras, Annie Ernaux pubblicato da 13lab Editore libro 


venerdì 20 novembre 2020

Un libro al giorno: Stéphane Hessel, Indignatevi!

Un libro al giorno per tenere cuore e occhi allenati, per nuove rivelazioni.    


Stéphane Hessel, Indignatevi! (Add Editore, 2011)


«Creare è resistere, resistere è creare».  


«Ai giovani dico: guardatevi attorno, e troverete gli argomenti che giustificano la vostra indignazione. Cercate e troverete!».



mercoledì 18 novembre 2020

Un libro al giorno: Georges Simenon, Tre camere a Manhattan

 Un libro al giorno per tenere cuore e occhi allenati, per nuove rivelazioni.    


Georges Simenon, Tre camere a Manhattan (Adelphi, 1998)




«Si parla, a volte, di corpi senz'anima. E probabilmente anche a lui, come a tutti, era capitato di usare tale espressione. Ma quel giorno, in quel preciso istante, all'angolo fra la Sessantaseiesima Strada e Madison Avenue, si sentiva davvero un corpo inanimato, il cui pensiero, la cui vita, erano altrove».



martedì 17 novembre 2020

Un libro al giorno: Georges Simenon, La camera azzurra

 Un libro al giorno per tenere cuore e occhi allenati, per nuove rivelazioni.    


Georges Simenon, La camera azzurra (Adelphi, 2003)





«Ti ho fatto male?».
«No».
« Ce l'hai con me?».
«No».
Era vero. In quel momento tutto era vero, perché viveva ogni cosa così come veniva, senza chiedersi niente, senza cercare di capire, senza neppure sospettare che un giorno ci sarebbe stato qualcosa da capire. E non solo tutto era vero, ma era anche reale: lui, la camera, Andrée ancora distesa sul letto sfatto, nuda, con le gambe divaricate e la macchia scura del sesso da cui colava un filo di sperma. Era felice? Se glielo avessero chiesto, avrebbe risposto di sì senza esitare. Non gli passava neanche per la testa di avercela con Andrée perché gli aveva morso il labbro. Faceva parte dell'insieme, come tutto il resto. In piedi, anche lui nudo, davanti allo specchio sul lavandino, si tamponava la bocca con un asciugamano imbevuto d'acqua fredda.
«Tua moglie ti chiederà spiegazioni?».

lunedì 16 novembre 2020

Un libro al giorno: José Saramago, Il racconto dell'isola sconosciuta

 Un libro al giorno per tenere cuore e occhi allenati, per nuove rivelazioni.    


José Saramago, Il racconto dell'isola sconosciuta (Einaudi, 2003)



«Se non esci da te stesso, non puoi sapere chi sei».



sabato 14 novembre 2020

Un libro al giorno: De Sade, Opere

 Un libro al giorno per tenere cuore e occhi allenati, per nuove rivelazioni.    


De Sade, Opere (Mondadori, 1992). 

A cura di Paolo Caruso, prefazione di Alberto Moravia. 



«Prepotente, collerico, violento, eccessivo in tutto, di una sregolatezza senza eguali nell'immaginazione erotica, ateo sino al fanatismo, eccomi in due parole; ammazzatemi o prendetemi come sono, perché io non cambierò».


«La mente di Sade non è affatto misteriosa; possiamo vedere sulla pagina come funziona, allo stesso modo che, aperta la cassa di un orologio, possiamo seguire i movimenti delle sfere. Ma questa visibilità del pensiero sadiano non esclude un'estrema complicazione, così che alla fine esso ci appare di lettura altrettanto difficile che se fosse avvolto nella più ermetica oscurità. Da cosa viene questa complicazione? Diremmo dal connubio di una razionalità autoritaria con una sessualità ossessiva, attuato, però, nell'assenza completa del mediatore abituale di queste nozze difficili, vogliamo dire del sentimento che va sotto il nome di rispetto. Il quale altro non è che il riconoscimento e la consapevolezza dell'esistenza dell'« altro » cioè del partner. La indolore, totale assenza del rispetto umano, provoca nell'organismo della psicologia sadiana, una strana saldatura di parti per solito lontane l'una dall'altra, un po' come di un sistema digerente nel quale lo stomaco sia stato amputato e l'intestino collegato direttamente con l'esofago. La ragione, cioè, è saldata al sesso, senza alcuna soluzione di continuità e con tutte le apparenze di una efficienza per niente diminuita, anzi, sia pure in maniera automatica e parossistica, in qualche modo accresciuta e attivata. Da questa saldatura, da questa assenza di rispetto, deriva a Sade l'abito della razionalizzazione cioè della giustificazione sistematica, di specie intellettuale e ideologica, della propria sessualità...».

venerdì 13 novembre 2020

Un libro al giorno: Jerome K. Jerome, Cura e manutenzione della donna e Storie di fantasmi

Un libro al giorno per tenere cuore e occhi allenati, per nuove rivelazioni.    



Jerome K. Jerome, Cura e manutenzione della donna (a cura di C. Mutti, Mattioli 1885, 2010)


Jerome K. Jerome, Storie di fantasmi per il dopocena (a cura di P. Cioni, Mattioli 1885, 2007)


giovedì 12 novembre 2020

Un libro al giorno: Paolo Aquilanti, Il caso Bontempelli

 Un libro al giorno per tenere cuore e occhi allenati, per nuove rivelazioni.    


Paolo Aquilanti, Il caso Bontempelli. Un storia italiana (Sellerio, 2020). Il suggerimento di lettura di oggi è di l'architetto Danilo Pirro, figlio del filosofo e storico Vincenzo Pirro



«È uno dei primi giorni di febbraio, il secondo. Il freddo tenue che ai romani è quasi insopportabile, a lui, lombardo e sempre nomade per contrade del nord, dà il senso del tepore che arriva con la nuova stagione. Ha dormito poco, solo a tratti, nell’attesa di una giornata importante, per l’attenzione che gli riserva più che per gli eventi. Questi gli danno un’ansia torpida, vinta dalla fiducia nella ragione dei fatti. Si alza dal letto e la guarda: dorme silenziosa e ancora giovane». Massimo Bontempelli, lo scrittore artefice del Realismo magico che Borges considerò un maestro, nel 1937 aveva preso le distanze dal fascismo; poco dopo, s’era rifiutato di succedere nella cattedra a un ebreo discriminato. Eletto senatore nel 1948, nel 1950 perse il seggio con votazione del Senato, perché curatore, nel 1935, di un’antologia scolastica giudicata «di propaganda fascista». A differenza di quasi tutti – compresi i persecutori antisemiti –, Bontempelli pagava un’applicazione particolarmente rigorosa delle leggi. Un caso italiano che Paolo Aquilanti (Roma, 1960) racconta, comprimendolo nella giornata del voto decisiva per il letterato, ammonitrice e premonitrice per l’Italia, dalla mattina alla sera come vissuta dal protagonista, «in aderenza ai fatti e con licenze d’immaginazione».


mercoledì 11 novembre 2020

Un libro al giorno: Vladimir Nabokov, Lolita

Un libro al giorno per tenere cuore e occhi allenati, per nuove rivelazioni.    


Vladimir Nabokov, Lolita (trad. Giulia Arborio Mella, Adelphi, 1996)




«Lolita, luce della mia vita, fuoco dei miei lombi. Mio peccato, anima mia. Lo-li-ta: la punta della lingua compie un percorso di tre passi sul palato per battere, al terzo, contro i denti. Lo. Li. Ta. Era Lo, semplicemente Lo al mattino, ritta nel suo metro e quarantasette con un calzino solo. Era Lola in pantaloni. Era Dolly a scuola. Era Dolores sulla linea tratteggiata dei documenti. Ma tra le mie braccia era sempre Lolita. Una sua simile l'aveva preceduta? Ah sì, certo che sì! E in verità non ci sarebbe stata forse nessuna Lolita se un'estate, in un principato sul mare, io non avessi amato una certa iniziale fanciulla. Oh, quando? Tanti anni prima della nascita di Lolita quanti erano quelli che avevo io quell'estate. Potete sempre contare su un assassino per una prosa ornata. Signori della giuria, il reperto numero uno è ciò che invidiarono i serafini, i male informati, ingenui serafini dalle nobili ali. Guardate questo intrico di spine».

martedì 10 novembre 2020

Un libro al giorno: Irène Némirovsky, Il ballo

 Un libro al giorno per tenere cuore e occhi allenati, per nuove rivelazioni.   


Irène Némirovsky, Il ballo (trad. Margherita Belardetti, Adelphi, 2005)



«Bisognava affrettarsi a vivere, mio Dio, a piacere agli uomini, ad amare. I soldi, i bei vestiti e le belle auto, a che servivano se non c'era un uomo, un amante bello e giovane?... Quanto l'aveva atteso, quest'amante... Aveva ascoltato e seguito uomini che le parlavano d'amore quando era ancora una ragazza povera, perché erano ben vestiti, e avevano belle mani curate. Che villani, tutti quanti... Ma lei non aveva smesso di attendere. E ora, era l'ultima possibilità, gli ultimi anni prima della vecchiaia, quella vera, senza rimedi, irreparabile... Chiuse gli occhi, immaginò una bocca dalle labbra giovani, uno sguardo voglioso e tenero, carico di desiderio...». 


lunedì 9 novembre 2020

Un libro al giorno: Maxence Fermine, L'apicoltore

 Un libro al giorno per tenere cuore e occhi allenati, per nuove rivelazioni.   


Maxence Fermine, L'apicoltore (trad. Sergio Claudio Perroni, Bompiani, 2002)



«Quell'uomo aveva una strana concezione della vita: era convinto che perdersi fosse l'unico modo per poter, un giorno, trovare se stesso». 


domenica 8 novembre 2020

Un libro al giorno: Marguerite Duras, Emily L.

 Un libro al giorno per tenere cuore e occhi allenati, per nuove rivelazioni.   


Marguerite Duras, Emily L. (Feltrinelli, 1988)



«Ho dimenticato le parole per dirtelo. Le sapevo, e le ho dimenticate, e ora ti parlo nell'oblio di quelle parole. Contrariamente a tutte le apparenze, non sono una donna che si abbandona corpo e anima all'amore di un solo essere, fosse pure colui che le è più caro al mondo. Sono una persona infedele. Vorrei tanto ricordare le parole che avevo messo da parte per dirti questo. Ma ecco che qualcuna mi torna in mente. Volevo dirti quello che penso, e cioè che bisogna sempre conservare per se stessi, ecco che ritrovo le parole, un posto, una sorta di luogo personale, sì, per esservi soli e per amare. Per amare non si sa cosa, né chiné comené per quanto tempoPer amare, ecco all'improvviso tutte le parole mi ritornano in mente... per conservare dentro di sé lo spazio di un'attesa, non si sa mai, l'attesa di un amore, di un amore forse ancora senza oggetto, ma di questo e solo di questo, dell'amore. Volevo dirti che eri questa attesa. Sei diventato, tu solo, l'aspetto esteriore della mia vita, quello che io non vedo mai, e resterai così, in questo stato di sconosciuto da me quale sei diventato, fino alla mia morte. Non rispondermi mai. Non conserva alcuna speranza di vedermi, te ne prego. Emily L.».


sabato 7 novembre 2020

Un libro al giorno: Julian Barnes, Il pappagallo di Flaubert

 Un libro al giorno per tenere cuore e occhi allenati, per nuove rivelazioni.   


Julian Barnes, Il pappagallo di Flaubert (Einaudi, 2014). Il suggerimento di lettura di oggi è di Mariachiara Mazzariol che ne ha da poco parlato sul suo sito



«Quando si scrive la biografia di un amico occorre farlo come per vendetta». Flaubert

venerdì 6 novembre 2020

Un libro al giorno: Flannery O’Connor, Il cielo è dei violenti

Un libro al giorno per tenere cuore e occhi allenati, per nuove rivelazioni.   


Flannery O’Connor, Il cielo è dei violenti (Minimum Fax, 2020). Il suggerimento di lettura è di Simone Bachechi che dipinge un commovente quadro di O'Connor su Minimaetmoralia.



«C'è una zona della tua mente che continua a lavorare senza tregua di cui tu stesso ignori l'esistenza? In quella zona entrano cose. Ogni genere di cose, di cui tu non sai nulla».


«Restò ad aspettare il dolore furente, la sofferenza insopportabile che gli spettava per poi poterla ignorare, ma continuò a non sentire niente. Rimase alla finestra, lievemente stordito, e quando si rese conto che non vi sarebbe stato alcun dolore crollò».

giovedì 5 novembre 2020

Un libro al giorno: Massimo Bontempelli, L'amante fedele

Un libro al giorno per tenere cuore e occhi allenati, per nuove rivelazioni.  


Massimo Bontempelli, L'amante fedele (Arnoldo Mondadori Editore, 1953)



«Una gioia immensa m'invase. Saltai in piedi. La notte era dolce, calava ora dal cielo alla terra, notte umana, non una nuvola nel cielo morbido, l'aria intorno una pallida penombra piena di sospiri. lo mi rigiravo d'impazienza e allegrezza guardando. Dietro me riconobbi lontano in fondo il taglio nero del burrone con lo sgangherato ponte, qui al mio fianco l'albero buono: aveva poche fronde che si confondevano nel bruno dell'aria. Poco oltre, un cespuglio folto di pruni; lo raggiunsi: dal cespuglio si partivano due viottoli simili a quello che avevo percorso al principio del mio viaggio. Spingendo avanti lo sguardo li vedevo lentamente divaricare e perdersi in una vasta zona oscura, di là dalla quale sotto il lume delle stelle si disegnò nitida una collina. Ecco - súbito ricordai - ecco i sentieri che la voce m'annunziava. E aveva aggiunto: all'orizzonte vedrai tante luci. Il mio orizzonte è ora quella collina; ma non vi sono luci, di luci non vedo altro che sopra la collina le stelle in cielo: forse la voce intese parlare delle stelle? Dio quante quante!».

mercoledì 4 novembre 2020

Un libro al giorno: Anaïs Nin, Incesto

 «Ho cercato di scoprire, fra i rumori delle foreste e delle onde, parole che gli altri uomini non potevano sentire, ed ho drizzato le orecchie per ascoltare la rivelazione della loro armonia» 

Gustave Flaubert                                                                                                


Con un nuovo Dpcm firmato nella notte di martedì dal Presidente Conte che annuncia una fase di norme valide a livello nazionale e altrettante direttive a livello regionale, l'Italia si vede divisa in tre fasce a rischio contagio in base a 21 parametri (zone rosse, arancioni e gialle). Lo scenario entrerà in vigore dal 5 novembre fino al 3 dicembre incluso. 


Non ci resta che drizzare le orecchie, in ascolto, come diceva Flaubert, dei rumori delle foreste e delle onde, in ascolto della loro armonia. Un libro al giorno per tenere cuore e occhi allenati, per nuove rivelazioni.  

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Si inizia con Anaïs Nin, Incesto (Bompiani, 1993)



«Credo che almeno in parte l'amore per mio padre sia come l'amore narcisistico dell'artista che lo porta a sopravvivere a se stesso. Papà ha mosso il suo genio nella propria esistenza e sono io con il mio scrivere che lo farò sopravvivere»


«C'è una crepa nella mia visione, nella mio corpo, nei miei desideri, una crepa di seme, e la follia sempre ne entrerà e ne uscirà, dentro e fuori»


«Che faticosa lotta rinascere per non inciampare ancora, sempre, nello stesso ostacolo»

lunedì 12 ottobre 2020

Torna a Roma inQuiete Festival di scrittrici

inQuiete Festival di scrittrici 

Roma 24 – 25 ottobre 2020 

Cinema Avorio, via Macerata 12, Pigneto


Foto di Chiara Pasqualini

Da Sydney a New York, passando per l’Europa, l’Africa e il Sudamerica insieme ad autrici italiane e straniere e a molte donne che hanno mandato la loro testimonianza video, inQuiete quest’anno racconta cosa è successo alle donne nel mondo con l’arrivo del Covid-19. 


La quarta edizione di inQuiete, festival di scrittrici si svolge il 24 e 25 ottobre al Cinema Avorio a Roma. Il festival, che da ormai quattro anni descrive il mondo con le parole delle scrittrici, quest'anno ha un carattere differente. Si è pensato a un’edizione speciale, per raccontare il segno lasciato dalla pandemia nel mondo delle donne, che vuole dare spazio alle urgenze e emergenze che hanno attraversato le vite di molte in luoghi lontani e diversi del pianeta. 


Gli appuntamenti si terranno in presenza, una presenza attenta al distanziamento fisico e inevitabilmente ridotta, e in diretta streaming sul sito e sui canali social del Festival. Sarà possibile prenotare sul sito www.inquietefestival.it.  


Le giornate di inQuiete si dividono in due momenti: i pomeriggi di inQuiete pensati per dare respiro ai temi – sintetizzati idealmente in corpi e spazi delle donne – che intrecciano il festival alla contemporaneità, con quattro incontri – due per ogni giornata – di approfondimento e dibattito, insieme a giornaliste, scrittrici, studiose, filosofe, artiste. Seguono le sere inQuiete, dirette dalla regista Adele Tulli, con un programma dedicato a grandi scrittrici e poete, reading, monologhi comici, dialoghi e brevi contributi video e fotografici che arriveranno da diverse parti del mondo. 


Si comincia con pomeriggi di inQuiete alle 16 di sabato 24 con l'incontro Dai corpi delle donne, durante il quale si parlerà del prezzo altissimo pagato dalle donne in questo periodo in cui si sono misurate con nuovi equilibrismi e una mole aggiuntiva di lavoro di cura – fra maternità e nuove parentele – che ha generato nuove strategie creative di resistenza. Intervengono nel dibattito Caterina Botti, filosofa; Maria Rosa Cutrufelli, scrittrice; Manuela Fraire, psicoanalista; Flavia Gasperetti, autrice e traduttrice; Alessandra Sarchi, scrittrice. Coordina Maria Novella De Luca, giornalista di la Repubblica. A seguire, alle 18.00, L'esperienza della vulnerabilità: noi, il nostro corpo, il pensiero per gli altri. Durante la pandemia ci siamo trovati e ci troviamo, tra spinte contrastanti, a dover fare i conti con la nostra fragilità. Per alcuni è un lavoro di consapevolezza quotidiana, per altri una scoperta improvvisa e sconcertante. L’interrogativo è: cosa possiamo imparare da questa esperienza, e come facciamo a renderla trasformativa? Apre la tavola il reading poetico di Silvia Bre. Intervengono Chiara Bersani, attrice e performer; Carola Susani, scrittrice, Francesca Tilio, fotografa. Modererà l'incontro Alessandra Pigliaru, giornalista de il manifesto. 


Il pomeriggio di domenica 25 si apre con la tavola rotonda Desiderare ancora. “Desiderio” è una parola fondamentale nella letteratura, nell’arte e ovviamente nelle nostre vite. La pandemia ha cambiato tutto. E allora, se niente sarà come prima, non dovremmo forse ripartire dal desiderio? Intervengono Silvia Avallone, scrittrice; Francesca D’Aloja, scrittrice, regista e attrice e Laura Valente, Presidente della Fondazione Donnaregina per le Arti contemporanee Museo Madre. Coordina Stefania Parmeggiani giornalista di la Repubblica. Si prosegue alle 18 con l'incontro Donne nell'editoria: quanto spazio c'è? - in continuità con il lavoro svolto dall'Osservatorio su donne e uomini nell'editoria curato dalla rivista inGenere - in cui voci autorevoli dell'editoria italiana si confrontano sulla presenza femminile nell’editoria, dalle lavoratrici alle autrici pubblicate, per provare a fare il punto sullo spazio conquistato e quello che ancora c'è da fare per raggiungere una stabilità. Ne parlano Isabella Ferretti, direttrice editoriale di 66thand2nd; Beatrice Masini, direttrice editoriale di Giunti– Bompiani; Sandra Ozzola, direttrice editoriale di e/o; Luisa Sacchi, direttrice editoriale di Solferino e Tiziana Triana, direttrice editoriale di Fandango Libri; modera Sabina Minardi, giornalista de l'Espresso. 


Le sere inQuiete, in onda dalle 21.30, sono caratterizzate da un programma live: uno spazio reale e virtuale di narrazione collettiva sulla pandemia. Tra le ospiti: Annalena Benini, Annalisa Camilli, Elisa Casseri, Teresa Ciabatti, Concita de Gregorio, Claudia Durastanti, Chiara Gamberale, Michela Giraud, Loredana Lipperini, Francesca Melandri, Valeria Parrella, Laura Pugno, Lidia Ravera. Proprio perché è la voce delle donne nel mondo che inQuiete vuole amplificare, il festival continua a tessere relazioni con autrici internazionali. Dialogheranno quindi la nota filosofa Judith Butler e Marta Capesciotti, la scrittrice rivelazione cilena Alia Trabucco Zerán e Alessandra Pigliaru, la scrittrice messicana Guadalupe Nettel e Chiara Valerio e la scrittrice brasiliana Márcia Tiburi con Igiaba Scego. 

A partire da questa edizione del festival nascono i quaderni inQuieti: tutti gli interventi del festival, grazie alla collaborazione e al sostegno di FandangoLibri, saranno raccolti e pubblicati nella primavera 2021. Una nuova alleanza nasce quest'anno con l'arte contemporanea, grazie alla collaborazione con LAZZARO Art doesn't sleep. Un progetto nato da un’idea di Laura Mega, artista italiana da anni residente a New York e Claudia Pecoraro, curatrice e ricercatrice con base a Roma. Un progetto che ha saputo coinvolgere artiste artisti e una fetta di cittadinanza in tutto il mondo per rivestire nuovi spazi possibili d'arte al tempo della pandemia. 


In programma una tavola rotonda su come si organizza e gestisce un archivio digitale a cura di Tiziana Mancinelli, ricercatrice in Digital Humanities presso l’Università Ca’Foscari di Venezia, in collaborazione con ALDiNa Archivi Letterari Digitali Nativi. Come ogni anno inQuiete si autofinanzia, grazie alla generosità di tante e tanti. È possibile partecipare al crowdfunding sul sito del festival: www.inquietefestival.it Il festival è promosso da Libreria Tuba e Associazione Mia, quest’anno si avvale del sostegno di BPER Banca, “la banca che sa leggere” già al fianco di diverse iniziative culturali nazionali e regionali; in collaborazione con Cinema Avorio, ALDiNa, Biblioteche di Roma, Riccio Capriccio e SYLGA. inQuiete festival di scrittrici a Roma nasce nel 2017 grazie al sostegno della Libreria Tuba e per iniziativa di un gruppo di cinque donne: Barbara Leda Kenny, Francesca Mancini, Barbara Piccolo, Maddalena Vianello e Viola lo Moro, che non è presente nella curatela di questa edizione 2020. Quest’anno la squadra si è allargata con Olga Casseri, Sara De Simone, Serena Ferraiolo, Giulia Magi, Filippo Riniolo, Paola Soriga, Adele Tulli, Giulia Valori, Chiara Velardita, Riccardo Uras e Mattia Venturi.

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venerdì 25 settembre 2020

Giornata di studi annuale: Marguerite Duras, Le récit à la scène / La scéne dans le récit

Mercoledì 30 settembre 

Università di Lille (ALITHILA) - Università Paris-Nanterre (HAR) International Society Marguerite Duras

Marguerite Duras: la storia in scena / la scena nella storia

Giornata organizzata da Florence de Chalonge e Sabine Quiriconi

Sul palcoscenico, Duras enfatizza la narrazione e rifiuta il dramma, mentre il suo romanzo basa la condotta narrativa sulla promozione della scena, a scapito del riassunto, della descrizione o dell'analisi. Quindi predilige la storia rispetto al palcoscenico e alla scena della storia. In questo chiasmo la natura delle relazioni tra testo e rappresentazione si gioca sulla voce dell'autore.

Marguerite Duras chiede un teatro “letto non suonato”, incentrato sull'enunciazione e sulla capacità di percepire il processo del lavoro in corso. Richiede quindi di ripensare la seduta teatrale come una singolare esperienza estetica, che si libera dai poteri illusionistici della rappresentazione e dalle seduzioni del visibile affinché una storia ricominci sempre, malinconicamente attaccata a riportare -(vedere) la scena originaria dove la scrittura è ancorata alla parola.

Nel romanzo di Marguerite Duras, sia che la scena presenti uno sfondo concordato ("scena tipica") o evidenzi un evento decisivo ("scena drammatica"), si attribuisce alla dimensione visiva un'importanza rilevante. 

Per quanto riguarda il teatro, la giornata di studio si propone di mettere in discussione le potenzialità sceniche della narrazione durassiana e i vari dispositivi di convocazione che il teatro “letto non suonato” ha ispirato o coinvolto sulla scena attuale. 

Qui il programma completo

Insieme Festival 1-4 ottobre: la festa del libro nata da un’idea di Letterature, Libri Come e Più libri più liberi

Nato da un'idea di Letterature, Libri Come e Più libri più liberi, “Insieme” è un progetto promosso dal Centro per il libro e la lettura del Mibact, dalla Regione Lazio e da Roma Capitale. È organizzato da AIE (Associazione Italiana Editori), Istituzione Biblioteche di Roma, Fondazione Musica per Roma e Zètema Progetto Cultura, in collaborazione con il Parco Archeologico del Colosseo e con il sostegno di SIAE - Società Italiana degli Autori ed Editori e BNL Gruppo BNP Paribas. La manifestazione fa parte di Romarama, il programma di eventi culturali promosso da Roma Capitale. 

Un evento unico e irripetibile, in cui gli appuntamenti saranno tutti ad ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria sul sito insiemefestival.it a partire dal 26 settembre.



I tre appuntamenti letterari romani – Letterature, Libri Come e Più libri più liberi – uniscono le forze per una straordinaria manifestazione dal vivo. Una grande area espositiva con 168 stand, decine di incontri con gli autori, reading e performance artistiche e musicali prenderanno vita in due dei luoghi più suggestivi non solo della Capitale: il Parco Archeologico del Colosseo e l'Auditorium Parco della Musica. I capolavori della Roma antica e moderna palcoscenico d’eccezione per i libri.

Tra gli ospiti: Salman Rushdie, Wole Soyinka, Yuval Noah Harari, Valérie Perrin, Maylis de Kerangal, Javier Cercas, Antonio Scurati, Valeria Parrella, Cristina Comencini, Edoardo Albinati, Maurizio de Giovanni, Gianrico Carofiglio, Michela Murgia, Vito Mancuso, Paolo Giordano, Stefania Auci e molti altri.

“Insieme – lettori, autori, editori” è un evento straordinario e irripetibile, un'occasione unica. I tre principali appuntamenti letterari romani - Letterature, Libri Come e Più libri più liberi – si uniscono, dal 1° al 4 ottobre, per riportare a Roma i libri, gli scrittori, gli scienziati, i filosofi, gli artisti, i musicisti e i lettori, in una grande manifestazione dal vivo. Non una versione adattata dei tre festival, ma un nuovo format, adeguato alle esigenze dettate dalla situazione sanitaria.

Una sfida nata dalla collaborazione tra le tre principali manifestazioni del libro della Capitale, che hanno deciso di unire le forze in via eccezionale per restituire agli appassionati, nel rispetto rigoroso di tutti i protocolli di sicurezza, quel fondamentale rito collettivo rappresentato dagli eventi letterari: un momento di scambio, incontro e condivisione di uno spazio fisico tra autori, lettori e operatori del mondo dell'editoria. La manifestazione si svolgerà in due dei luoghi più suggestivi della Capitale: il Parco Archeologico del Colosseo, teatro di un ricco programma di performance artistiche e musicali e di letture autoriali e l'Auditorium Parco della Musica, che ospiterà negli spazi esterni una grande mostra mercato degli editori e decine di incontri con gli autori.

Insieme limiterà al minimo - e a nomi di assoluta rilevanza culturale - il ricorso ai collegamenti via internet, che da mesi hanno preso il posto di quell'unità di luogo in cui prima si svolgevano lezioni, dialoghi, interviste e reading. È arrivato il momento di tornare a stare Insieme, concretamente e in piena sicurezza. A beneficio di chi non potrà esserci, tuttavia, molti degli incontri potranno essere seguiti in streaming sulle piattaforme della manifestazione e dei suoi partner.


AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA

La manifestazione animerà l'Auditorium Parco della Musica con una eccezionale rappresentanza dell’editoria italiana che esporrà la propria produzione editoriale e con decine di incontri con autori italiani e stranieri. Insieme prevede la presenza fisica degli espositori per la prima volta dall'inizio dell'emergenza sanitaria. Saranno 168 gli stand delle case editrici: non solo piccole e medie realtà da tutto il Paese – come nella tradizione di Più libri più liberi – ma anche i grandi editori italiani.

Una straordinaria esposizione delle eccellenze del settore, trasversale e democratica: tutte le case editrici, grandi e piccole, avranno a disposizione un gazebo delle stesse dimensioni. Le postazioni saranno allestite nelle aree esterne dell'Auditorium: nell'area pedonale di viale Pietro de Coubertin e sui giardini pensili Claudio Abbado.

Per permettere una fruizione migliore da parte dei visitatori, un controllo ottimale dei flussi da parte dell'organizzazione e il rispetto di tutte le direttive sanitarie, è stato studiato un percorso di visita per il pubblico. L'ingresso all'area espositiva - così come a tutti gli eventi di Insieme - sarà gratuito e le persone, dopo i controlli da parte del personale predisposto, seguiranno un itinerario guidato attraverso gli stand iniziando da quelli situati sul viale pedonale, per salire poi ai giardini pensili e proseguire fino all'uscita dalla cavea.

Negli spazi interni dell'Auditorium, invece, si svolgerà un ricco calendario di appuntamenti con gli autori. Incontri concepiti – nello spirito che da sempre anima Libri Come e Più libri più liberi – come momenti di confronto tra il pubblico e i migliori narratori e pensatori del nostro tempo. Ci saranno gli scrittori che fin dalle prime settimane dell'epidemia si sono interrogati in forma saggistica su quello che stava accadendo, come Paolo Giordano – che parteciperà all'incontro coordinato da Angelo Piero Cappello dedicato alla “cura dei libri” con Alberto G. Ugazio (giovedì 1 ottobre, ore 16, Cavea dell'Auditorium), e quelli che immediatamente hanno sentito l'esigenza di scriverne in forma romanzata, come Giuseppe Genna, che dialogherà con Franco Berardi (Bifo) nell'incontro dal titolo “La Grande Pandemia” (Venerdì 2 ottobre, ore 16.00, Teatro Studio Borgna). Ci saranno i pensatori che hanno analizzato questi mesi inserendoli all'interno di una linea molto più lunga e complessa, come Roberto Esposito, e i filosofi che hanno scelto di approfondire il rapporto tra l’essere umano e il pianeta – Emanuele Coccia, Stefano Mancuso (in dialogo con Teresa Mannino) e Vito Mancuso.

All'Auditorium interverranno molti dei nomi più affermati della letteratura italiana contemporanea, che presenteranno ai lettori i loro nuovi libri: ci sarà Antonio Scurati (che dialogherà con Lucia Annunziata) col nuovo capitolo del suo M e poi Edoardo Albinati, Maurizio de Giovanni, Gianrico Carofiglio, Rossana Campo, Antonio Pennacchi, Cristina Comencini, Riccardo Falcinelli e molti altri.

Non mancheranno importanti autori stranieri come gli spagnoli Javier Cercas e Manuel Vilas e le francesi Valérie Perrin e Maylis de Kerangal (con il sostegno di Ambassade de France - Institut Français). Solo nel caso di alcuni grandi nomi, che per ovvie ragioni non potranno partecipare dal vivo alla manifestazione, sarà necessario ricorrere ai collegamenti video: interverranno virtualmente a Insieme il grande storico israeliano Yuval Noah Harari, autore del saggio 21 lezioni per il XXI secolo e Salman Rushdie, scrittore visionario come pochi altri.

In programma, inoltre, le lectio di Massimo Recalcati, Michela Murgia, Claudio Giunta (su Tommaso Labranca); i dialoghi a due voci – più diretti, senza presentatori –, tra Stefania Auci e Nadia Terranova, Chiara Valerio e Marco Malvaldi, tra Valeria Parrella e Annalena Benini, tra Andrea Marcolongo e Viola Ardone, tra Francesco Piccolo e Simonetta Sciandivasci, tra Antonio Pennacchi e Aurelio Picca, mentre sarà Marco Damilano a moderare l’incontro tra Erri De Luca e Zerocalcare intitolato: “In direzione contraria”.

Ci sarà il reading di Tommaso Ragno da Vita e destino di Vassilij Grossman. Paolo Orneli, Assessore allo Sviluppo Economico, Commercio e Artigianato, Ricerca, Start-Up e Innovazione della Regione Lazio, parteciperà all'incontro “Librerie del futuro: innovazione, cultura e competitività”, dedicato al tema del sostegno alle librerie indipendenti (giovedì 1° ottobre, ore 16). Nutrita la presenza di esponenti del mondo dell'informazione, proprio in virtù del fatto che spetta ai giornalisti, in prima istanza, fornire un'interpretazione dei mutamenti della realtà. E a Insieme, a presentare i propri libri, orientati quasi tutti al racconto del presente, ci saranno il direttore di Repubblica Maurizio Molinari e poi Aldo Cazzullo, Giovanni Floris, Riccardo Iacona. Marco Frittella dialogherà con il ministro della Cultura Dario Franceschini e con Andrea Vianello nell’incontro a cura di RAI Libri “Italia green”. Stefano Liberti presenterà il suo saggio Terra bruciata.

Come la crisi ambientale sta cambiando l'Italia e la nostra vita (Domenica 4 ottobre, ore 14.30, Spazio Risonanze). Federica Sciarelli presenterà il suo volume Trappole d'amore, con Marina Borrometi, Veronica Briganti e Ercole Rocchetti (Domenica 4 ottobre, ore 18.30, Teatro Studio Borgna). Rita Dalla Chiesa, insieme a Salvo Sottile, parlerà del suo libro Il mio valzer con papà (Sabato 3 ottobre, ore 21, Spazio Risonanze). Marino Sinibaldi condurrà alcuni incontri che avranno come titolo “Il coraggio e la cura”, riflessioni sui temi dettati dalla pandemia: nell’incontro inaugurale, il 1 ottobre, Sinibaldi ospiterà in collegamento diretto Salman Rushdie e sul palco il teologo Vito Mancuso, nell’ultimo, a chiusura di Insieme, collegato ci sarà Yuval Noah Harari e sul palco in cavea Paolo Giordano. Da segnalare la mostra della vignettista Ellekappa e la presenza, domenica 4 ottobre, del cantautore Francesco De Gregori, che parteciperà alla presentazione del volume Francesco De Gregori. I Testi. La storia delle canzoni di Enrico Deregibus. Sempre domenica 4, prima dell’ultimo  incontro, ancora un divertente e raffinato appuntamento musicale con gli Extraliscio, accompagnati dalle letture dello scrittore Ermanno Cavazzoni.


PARCO ARCHEOLOGICO DEL COLOSSEO

Per quanto riguarda il programma all'interno del Parco archeologico del Colosseo – a cura del festival LETTERATURE – gli appuntamenti si svolgeranno in due sedi distinte, secondo due modalità differenti. La prima è concepita come un percorso esperienziale site-specific che, partendo dalla Basilica di Massenzio e attraversando il parco del Palatino, giungerà al Tempio di Venere e Roma. Il percorso “Massenzio-Tempio di Venere e Roma” metterà le arti in dialogo attraverso installazioni, performance artistiche e musicali e la compresenza di letture autoriali. Ogni sera saranno presenti due autori con un loro inedito. Sono previsti due turni di lettura per permettere a più persone di partecipare. Il primo alle 19.30 e il secondo alle 21:00. Ad accogliere il pubblico a Massenzio ci sarà un’installazione inedita dell’artista israeliana Michal Rovner (in collaborazione con la Fondazione Merz). La lettura del primo autore sul palco di Massenzio dialogherà con il lavoro di Rovner. Il pubblico attraverserà il parco archeologico verso il Tempio di Venere e Roma. A metà percorso verrà accolto da un’installazione dell’artista britannico Tim Etchells e verrà poi coinvolto in una performance di Virgilio Sieni che vedrà la partecipazione di numerose persone in qualità di performer (entrambe le iniziative inedite e in collaborazione con RomaEuropa). Giunto al Tempio di Venere e Roma il pubblico assisterà alla lettura di un secondo autore che insieme a un musicista chiuderà la serata. Saranno presenti: Claudia Durastanti, Esperance Hakuzwimana Ripanti, Giulio Cavalli, Elena Varvello (accompagnata dal contrabbassista Federico Marchesano), Daniele Mencarelli, Ilja Leonard Pfeijffer (in collaborazione con l’Ambasciata d’Olanda), Anna Giurickovic Dato, Franco Arminio (accompagnato dal duo chitarra e voce Livio e Manfredi Arminio).

La seconda sede sarà presso lo Stadio Palatino, dove verrà allestito un palco. Qui, ogni sera, saranno presenti tre autori italiani e internazionali che presenteranno una riflessione di dieci minuti su un tema condiviso, a cui farà seguito un dibattito guidato da un moderatore. La presenza di ospiti internazionali sarà garantita attraverso un collegamento in streaming con traduzione simultanea su grande schermo. Nel contesto del dibattito verrà presentato in anteprima internazionale lo spettacolo teatrale Ode laica per Chibock e Leah del premio Nobel per la letteratura Wole Soyinka con Moni Ovadia ed Esther Elisha, per la regia di Fabrizio Arcuri e Andrea Cusumano, con il coro delle allieve della scuola di recitazione del Teatro Azione e del Centro Internazionale La Cometa, i movimenti scenici di Marco Angelilli e le musiche di Teho Teardo (1-2 ottobre). Ogni sera verrà proiettato il docu-film Ode laica per Chibok e Leah del regista newyorkese Awam Ampka. Gli ospiti delle serate: il Premio Nobel Wole Soyinka, Moni Ovadia, Yasmina Khadra, Enrico Galiano, Emilie Plateau (con il sostegno di Ambassade de France - Institut Français), Gino Roncaglia, David Quammen, Licia Troisi, Emanuele Coccia, Jennifer Nansubuga Makumbi (in collaborazione con British Council), Igiaba Scego e i moderatori Alessandra Di Maio, Vanessa Roghi, Yari Selvetella, Lorenzo Marsili. Insieme raccoglie le considerazioni sulla pandemia di giornalisti, poeti, filosofi, artisti, narratori e scienziati. Affinché dall'incontro diretto con le persone possano nascere momenti di condivisione e riflessione. In questi mesi molti aspetti della nostra vita quotidiana sono cambiati in modo drammatico. E se da un lato non possiamo non registrare questi cambiamenti, dall’altro emerge l'esigenza di andare avanti, di incontrarsi in sicurezza e discutere, ascoltare, leggere: per capire ma anche per evadere.

mercoledì 9 settembre 2020

Ludmila Ulitskaya, Tra corpo e anima: i racconti editi da La Nave di Teseo

Questo articolo è stato pubblicato dalla rivista LuciaLibri.

Alisa è una donna che si affaccia alla vecchiaia con la certezza di aver vissuto intensamente. La pensione non è elevata ma le permette di vivere in maniera dignitosa. I suoi servizi di baby-sitting le permettono di arrotondare godendo dei piccoli piaceri come il teatro e i concerti al conservatorio. Una donna libera che non aveva vincoli fino a quando una perdita di coscienza tra le mura domestiche non ha aperto uno squarcio nella sua vita così ben calibrata. Da quel giorno, Alisa ha iniziato a pensare alla morte e a come accoglierla. Anche Musja pensa alla morte ma non alla sua, bensì a quella dell’amata e compagna di vita Zarira Mentre quest’ultima è su un letto di ospedale, Musja entra in contatto con una fattucchiera armena che le spiega cosa fare con l’anima di Zarira in seguito alla morte del suo corpo. Ci sono le sorelle anziane Lidija e Nina che si riuniscono dopo la scomparsa della madre. E ancora Lilja, la giovane studentessa di pedagogia, che attende invano il neosposo Salich senza sapere che in realtà lui non è scappato dal giogo famigliare ma è stato catturato all’aeroporto di Baghdad e portato nel penitenziario di Abu Ghraid.


Sono i racconti “al confine” di Ludmila Ulitskaya raccolti nel libro Tra corpo e anima edito da La Nave di Teseo (traduzione di Margherita De Michiel). L’anima, personaggio della narrativa russa, la ritroviamo in celebri pagine scritte da Dostoevskij, Cechov, Turgenev, Tolstoj, nelle lezioni russe di Nabokov e in molti testi di grandi filosofi russi.

«Chiunque voi siate, siete un contenitore di questo liquido perplesso, questa materia nebulosa, in fermento, pregiata», scriveva così Virginia Woolf a proposito dell’anima russa rintracciabile nei libri di Dostoevskij. Questo essere fluttuante, senza barriere, forza espansionistica e al tempo stesso immersiva: l’anima, scrive Virginia Woolf, «…tracima, dilaga, si mescola con le anime di altri. La semplice storia di un impiegato di banca che non poteva pagare una bottiglia di vino si diffonde, prima che ce ne possiamo rendere conto, nelle vite di suo suocero e delle cinque amanti che quest’ultimo tratta in maniera abominevole, e nella vita del postino, e in quella della domestica, e in quella delle principesse alloggiate nello stesso palazzo». Ecco, questo è ciò che accade nei racconti di Ludmila Ulitskaya: voliamo sulle vite di Musja e Zarifa, di Lidija e Nina, di Lilja e Salich, di Alisa, di Gulja, di Tolja, osserviamo le loro tribolazioni, partecipiamo ai loro dolori, ci rallegriamo quando riescono ad essere appagati per poi sprofondare inesorabilmente nelle loro anime. È qui che il limite tra la loro e la nostra anima si assottiglia sempre di più. Cosa accade quando si impone di fronte a noi «il confine più sacro: quello della vita o meglio dell’esistenza fisica»? Ludmila Ulitskaya se lo domanda e attraverso le vite dei personaggi sopracitati tenta una risposta a una domanda complessa giungendo alla riflessione secondo la quale sappiamo molto di più sul corpo che sull’anima.

Quello di Ludmila Ulitskaya è un pensiero filosofico nato dalla stesura letteraria che si inserisce appieno nella produzione poetica e narrativa della scrittrice, considerata una delle voci viventi più rappresentative della letteratura russa. I ragionamenti filosofici sono uniti indissolubilmente alla scienza e non sfugge a questa legge la ricerca di Ludmila Ulitskaya la cui laurea in biologia presso l’Università di Mosca l’ha portata a lavorare come scienziata nell’Istituto di Genetica. Parafrasando Aristotele, la scienza che ha per oggetto la verità è rappresentata dalla filosofia.

martedì 1 settembre 2020

Annie Ernaux festeggia il suo compleanno: tutti gli articoli e le recensioni

Per festeggiare il compleanno di Annie Ernaux (Lillebonne, 1º settembre 1940) di seguito vengono raccolti alcuni articoli sulla voce femminile più potente del panorama contemporaneo internazionale, vincitrice del Premio Strega Europeo 2016.


Una delle frasi più potenti di Annie Ernaux riguarda «l’arte della memoria». L’unica alla quale non possiamo sottrarci. «J’ai le sentiment de creuser toujours le même trou», scrive Ernaux ne L’Écriture comme un couteau. Ed è probabilmente questo spirito che ci accompagna nella lettura de L’evento (128 pagine, 15 euro), edito in Francia da Gallimard e pubblicato in Italia da L’Orma Editore nella magistrale traduzione di Lorenzo Flabbi. Il fascino è racchiuso in una scrittura «au-dessous de la littérature», che proprio in questo terreno trova la sua naturale collocazione. Una scrittura definita, non impropriamente, «autosociobiografica» da Pierre-Louis Fort. La trasposizione del sentire femminile circoscritto ad un evento traumatico e scandaloso al tempo stesso prende le mosse da una lacerante alterità esistenziale per approdare a una consapevolezza e integrità dove memoria personale e storicità si fondono creando una sintesi dialettica che si risolve sul piano del reale e nell’incontro con il lettore.

Annie Ernaux au-dessous de la littérature
È affascinante poter ricostruire il mosaico letterario costituito dalla totalità delle pubblicazioni di Annie Ernaux fino ad oggi. L’architettura narrativa che sottende ogni suo romanzo crea una sorta di mappatura del corpo: il sentire dell’autrice ricorda la ricerca proustiana attorno al tempo e alla finitudine del tempo. Tuttavia, la Ernaux riesce a superare quella dicotomia, per Proust apparentemente invalicabile, tra un Io narrante e un Io vincolato al proprio sentire, in altre parole la Ernaux riesce a trascendere la distanza proustiana tra ciò che Leo Spietzer definisce l’«io che ricorda» e l’«io ricordato».

La trasformazione femminile: Memoria di ragazza di Annie Ernaux
Chi di noi ha sepolto tra i ricordi il momento di passaggio alla vita adulta? Quanto ci costa rievocare quel passato troppo ingombrante da diventare inconfessabile persino per noi stessi? Talvolta il ricordo è l'unica arma che abbiamo per tenere in vita qualcosa (o qualcuno) del nostro passato. Per Annie Ernaux il ricordo si trasferisce sulla nuda carta, sul foglio bianco e intonso, prendendo forma attraverso un progetto di scrittura capace di farla "vivere al di sopra del tempo". Innalzandosi in volo, Annie Ernaux guarda la ragazza del '58 diventare donna, la guarda mentre si scopre soggetto libero. Da questo humus emozionale e in parte autobiografico nasce Memoria di ragazza pubblicato da L'Orma Editore nella traduzione di Lorenzo Flabbi. 

Dinnanzi ad alcuni eventi gravi e assoluti, il testimone, colpito nel profondo, prorompe nel canto, cioè nel grido che aspira alla purezza. Le parole di Jean Starobinski provengono dal suo saggio Introduction à la poésie de l’événement. La voce scende nell’abisso, il grido trafigge la tragicità del quotidiano infondendo un sentire inedito. Le parole del poeta trasfigurano la realtà, ne riscrivono limiti e confini. Ho pensato alle parole di Starobinski leggendo alcuni passi dell’opera L’écriture comme un couteau di Annie Ernaux (Gallimard, 2011). La sua voce, guidata dalle riflessioni di Frédéric-Yves Jeannet, taglia la pagina, affonda come un coltello nella sua storia, arriva alle radici per poi risalire e trasformare il racconto da personale a corale. Riflessioni che diventano per Ernaux l’occasione per considerare il simbolismo insito nel gesto di scrivere. Il gesto ha origine dalle mani, le stupende e benedette mani, rimembrando i versi di Rainer Maria Rilke (Ma tu hai stupende/ benedette le mani/ Nascono chiare a te dal manto/ luminoso contorno:/ Io sono la rugiada, il giorno/ ma tu, tu sei la pianta).

La bibbia del femminismo: Il secondo sesso di Simone de Beauvoir
Come si costruisce la libertà femminile e su cosa si fonda? Alla base della bibbia del femminismo contemporaneo, scritta da Simone de Beauvoir, c’è questa domanda che abbatte qualsiasi rivendicazione sociale e obbliga ad allargare gli orizzonti della ricerca e della riflessione. Ricerca e riflessione che trovano le risposte in testi filosofici e storici. Da qui l’indagine antropologica, biologica, psicoanalitica e letteraria del primo volume cui fa seguito il secondo volume con un’analisi prettamente più filosofica. «On ne naît pas femme, on le devient» («Donna non si nasce, lo si diventa»): è l’incipit del secondo volume. Una frase che ancora brucia, scuote, inquieta e lascia uno spazio bianco tra la parola femminismo e la parola donna.




Parte del mio studio sull'opera letteraria di Annie Ernaux è contenuta nel mio ultimo, L'evento della scrittura. Sull’autobiografia femminile in Colette, Marguerite Duras, Annie Ernaux pubblicato da 13lab Editore libro 

lunedì 31 agosto 2020

Gli affamati: l'esordio narrativo di Mattia Insolia edito da Ponte alle Grazie

Questo articolo è stato pubblicato sulla rivista LuciaLibri.


Il romanzo sorprendente di uno scrittore giovanissimo, eppure già maturo
Teresa Ciabatti


Quando ho saputo dell'uscita del romanzo d'esordio di Mattia Insolia, Gli affamati (Ponte alle Grazie), erano i tempi dei festival e degli eventi letterari, tempi che, a pensarci oggi, sembrano lontanissimi. Il Covid ha rimesso in discussione il settore culturale italiano e quello editoriale ha subito di gran lunga gli effetti negativi di uno scenario già di per sé bistrattato. Ed è così che le settimane si susseguivano e l'uscita del romanzo veniva posticipata. 

È passato più di un mese dalla lettura del libro di Mattia Insolia e questo tempo sospeso, fatto di paesaggi, vedute dall'alto e immersioni, mi ha dato la possibilità di riflettere sui protagonisti del suo romanzo, Paolo e Antonio, i fratelli Acquicella. Si potrebbe dire che questo periodo mi ha aiutato a conoscerli meglio, a vedere nei loro gesti d'ira la solitudine di cui forse in tanti soffriamo ma pochi hanno la capacità di mettere a fuoco dandole un nome. Ho avuto modo di capire cosa si cela dietro la paura di Antonio per la bellezza e cosa nasconde Paolo dietro al carattere burbero e violento. Mi sono fermata e ho ascoltato le loro grida e i loro pianti, ho teso la mano al loro modo di amare, impetuoso e irruento, lacerante per quanto possa rappresentare l'esternazione di un sentimento giovanile, abbandonico poiché riassume il distacco traumatico dai genitori. 

I fratelli Acquicella sono giovani. Cresciuti nello spazio geografico claustrofobico di Camporotondo, un paesino del sud Italia, abitano in una casa circondata dai rifiuti, il degrado della terra riflette la solitudine delle loro anime. Perché è questo che sono Paolo e Antonio, rispettivamente ventidue e diciannove anni. Due anime che vagano alla ricerca di qualcosa (o qualcuno) che possa sfamare il vuoto che li attanaglia, alleviare la ferita atavica che si portano appresso, toccare la radice del loro dolore. A nulla servono i compagni di discoteche e bevute, se non come riempitivo, pedine da utilizzare per oltrepassare il limite.

Orfani di padre e abbandonati dalla madre, Antonio e Paolo sanno di poter contare solo su loro stessi e sulla forza della loro unione. L’eredità paterna è un macigno che mina e atterrisce i ricordi di Antonio, mentre per Paolo è un mostro che si impadronisce del suo corpo sfuggendo a qualsiasi controllo. Una storia famigliare torbida e pesante che incide continue sofferenze nella vita dei due giovani nonostante i loro vacui sforzi per tenere lontani i fantasmi del passato. Sarà dalle macerie di questa storia che cercheranno di farsi strada i fratelli Acquicella, “malati di desiderio (…) bruciati di incanti e meraviglie”. 

Di Insolia si è già detto molto. Eppure, a me piace pensare che, al netto di ogni paragone, quello da cui non si può prescindere sia il coraggio di una scrittura lontana dai tabù che si muove su un terreno vischioso e umido, una scrittura che riesce a rappresentare il sesso e la violenza con una naturalezza senza eguali lasciando allo sguardo del lettore qualsiasi forma di giudizio. Non solo. Insolia ha la capacità di scavare nel quotidiano trasformando ogni momento in una serie di fotogrammi iper-realistici dai quali il lettore si sente travolto. 

Affamati o meno, continuiamo a seguire Insolia lasciandoci saziare dalle sue storie.  

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Per leggere l'articolo su LuciaLibri: Anime alla ricerca, la scrittura senza tabù di Insolia 

sabato 29 agosto 2020

Da Robert Bresson a Paul Schrader fino ad arrivare alla poetica matissiana di Rick Beerhorst

L'uscita di Pickpocket nelle sale cinematografiche nel 1959 venne salutata da critica e pubblico con grande entusiasmo. Louis Malle, all'epoca redattore della rivista Arts, ne parlò come di una delle quattro o cinque date della storia del cinema. Robert Bresson mise in scena una pièce cinematografica centrata sul ruolo di Michel (interpretato da Martin LaSalle), ladro meschino che sguazza nella mediocrità di rapine e furti che non conoscono la trasgressione. Debitore di Dostoevskij, Michel potrebbe uguagliare Raskolnikov se non fosse per quella mancanza di violenza e cattiveria insiti nel personaggio protagonista di Delitto e castigo. Le implicazioni psicologiche ravvisabili nell'atto di rubare rappresentano, per Michel, le motivazioni che lo spingono a continuare una vita fatta di stenti senza la progettualità di un lavoro. alla base del gesto di rubare È vero, Michel potrebbe trovare un lavoro. 


«Quando ho visto Pickpocket di Robert Bresson, nel 1969, ho capito che c’era una connessione profonda tra un’educazione religiosa e la mia presenza profana. C’era un legame con lo stile, e da lì è venuta l’ispirazione per parte del mio stile. Quel film mi ha fatto intuire che poteva esserci un posto per me nel cinema. Facevo il critico e non pensavo ci fosse spazio per me, ma poi ho visto questo film su un ragazzo che scrive un diario e ho pensato potessi fare qualcosa di simile. Tre anni dopo ho scritto Taxi Driver…».
A parlare è Paul Schrader, critico cinematografico e sceneggiatore di alcuni tra i film che hanno fatto la storia di Hollywood come  Yakuza, Obsession - Complesso di colpa, Taxi Driver, Toro scatenato,  American Gigolò (di quest'ultimo è stato anche regista). 
L'educazione religiosa di cui parla Schrader deriva dall'ambiente famigliare e dagli studi presso il Calvin College, un istituto scolastico della Christian Reformed Church in Illinois. 


Lo stesso College è stato frequentato da Rick Beerhorst, artista e scultore, laureatosi presso l'Università dell'Illinois Urbana-Champaign.
Spiritualità, scienza, ricerca, arte escrittura sono i tasselli di un puzzle che si regge su un preciso ambiente culturale e indicano la strada da seguire a Paul Schrader e Rick Beerhorst che, nel tempo, capiranno come intrecciare i fili dell’infinito con quelli del finito.

Rick Beerhorst


Paul Schrader (a sua volta ispirato da Robert Bresson) e Rick Beerhorst muovono i primi passi nello stesso ambiente educativo e scolastico, distaccandosi ben presto da quel contesto per trovare, in modo autonomo e indipendente, la loro personalità perché, parafrasando Jung, è solo guardandosi dentro che troviamo il nostro vero Io

giovedì 27 agosto 2020

Cesare Pavese - Bianca Garufi: Fuoco grande, Giulio Einaudi 1959

Settant'anni dalla scomparsa di Cesare Pavese. Il ricordo attraverso le parole di Bianca Garufi. 

Fuoco grande è un inedito di Cesare Pavese ritrovato agli inizi degli anni Cinquanta e pubblicato da Giulio Einaudi nel 1959. Un romanzo scritto a due, a capitoli alterni, in collaborazione con l'amica Bianca Garufi. In copertina Fuoco di Renato Guttuso.


Si riporta l'introduzione a Fuoco grande, scritta da Bianca Garufi, quale preziosa testimonianza che attesta non solo la vicenda editoriale che ruota attorno all'inaspettato ritrovamento del volume datato 1946 ma racconta anche il coinvolgimento umano ed emotivo che sottende la preparazione di un libro per la stampa, quell'amore per l'editoria, la sperimentazione e il lavoro formativo dei redattori oggi fagocitato da quelle che Gian Carlo Ferretti, alcuni anni fa, ha chiamato le concentrazioni editoriali oligopolistiche.

Nell'intento di raccogliere in un unico volume tutti i racconti editi ed inediti di Pavese, e d'includervi anche i frammenti di racconti e romanzi rimasti incompiuti, l'editore Giulio Einaudi, al quale, dai vari appunti ritrovati in casa di Pavese, risultava l'esistenza di un romanzo scritto in collaborazione da Pavese e da me, mi chiedeva se possedessi una copia dattiloscritta e più definitiva dei capitoli di questo romanzo, da lui rintracciati e scritti da Pavese.
Prima che io potessi rispondere e inviare i capitoli richiestimi, ebbi la comunicazione che, cerando meglio fra le carte lasciate da Pavese, inaspettatamente era stato trovato un dattiloscritto (contenuto in una cartella con le date a matita a pugno di Pavese 4/2/1946 - 6/?/1946) che poteva considerarsi l'ultima stesura del romanzo a quel momento, completa dei capitoli dell'una e dell'altra mano e identica, del resto, a quella in mio possesso. Il dattiloscritto in queste condizioni, a giudizio dell'editore, consentiva di presentare il romanzo inedito in un volume a sé.
Nel romanzo, che procede a capitoli alterni, un capitolo scritto da Pavese e uno da me, Pavese seguiva la vicenda dal punto di vista dell'uomo, Giovanni; io facevo altrettanto dal punto di vista della donna, Silvia.
All'undicesimo capitolo il romanzo si interrompe. Nella nostra prima intenzione, questo doveva essere solo l'inizio di una narrazione più vasta. Infatti sia il dattiloscritto appartenente a Pavese che quello da me conservato, erano corredati (oltre che da schizzi a matita della pianta di Maratea e della pianta dei due piani della casa materna di Silvia) da nostri appunti su quello che sarebbe dovuto essere il seguito della vicenda, cioè la vita di Silvia e dell'avvocato fuggiti in città, un amore tra Giovanni e Flavia, il suicidio di Silvia. Ma l'interruzione del racconto al culmine del viaggio tra Silvia e Giovanni a Maratea, quando il segreto di Silvia e della sua famiglia è svelato, fa sì che la carica emotiva e la tensione narrativa raggiunta dalla vicenda in quel punto può permettere di considerare il romanzo non come una parte, ma come un'opera in sé compiuta. L'edizione segue con assoluta fedeltà la lezione del dattiloscritto. Il titolo è dell'editore.

Bianca Garufi

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Questa edizione è ormai introvabile. E' possibile, tuttavia, acquistare l'edizione aggiornata del 2008 edita da Einaudi a cura di Mariarosa Masoero, direttrice del Centro Studi Gozzano Pavese.

mercoledì 26 agosto 2020

Eventi e Festival letterari: le conferme in autunno e i programmi aggiornati

Il Covid19 ha messo in discussione il programma di molti eventi e festival letterari previsti, come di consueto, tra l'autunno e l'inverno 2020. Di seguito l'elenco delle fiere e degli eventi che sono stati confermati seppur con alcuni cambiamenti. 

Photo by Kiwihug on Unsplash

Festival della Mente: 4-6 settembre, Sarzana


Come ha scritto Benedetta Marietti, direttrice del Festival della Mente, "l’arrivo a fine febbraio della pandemia, che ha colpito duramente l’Italia e il mondo, ha costretto a rivedere e reinventare questa edizione del festival, che si svolgerà con un format ridotto e ibrido, nel rispetto delle norme di contenimento del Covid-19: una ventina di incontri in presenza di pubblico, contemporaneamente trasmessi in live streaming per allargare la comunità del festival. In quattro di questi incontri è prevista la presenza a Sarzana di un relatore che dialoga a distanza con un autore in collegamento video. Il programma comprende anche una serie di interventi di ospiti internazionali, realizzati appositamente per il festival e visibili solo online".

Premio Campiello: 5 settembre, Piazza San Marco


I cinque finalisti:
  • Sandro Frizziero, Sommersione (Fazi, 2020)
  • Patrizia Cavalli, Con passi giapponesi (Einaudi, 2019)
  • Francesco Guccini, Tralummescuro. Ballata per un paese al tramonto (Giunti, 2019)
  • Remo Rapino, Vita, morte e miracoli di Bonfiglio Liborio (minimum fax, 2019)
  • Ade Zeno, L’incanto del pesce luna (Bollati Boringhieri, 2020)
Premio Campiello Opera Prima:
  • Veronica Galletta, Le isole di Norman (Italo Svevo, 2020)

Settimana Internazionale della critica: 2-12 settembre, Venezia


La Settimana Internazionale della Critica (SIC)è una sezione autonoma e parallela organizzata dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (SNCCI) nell’ambito della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia. La selezione è composta da sette opere prime in concorso e due eventi speciali fuori concorso.

Festivaletteratura: 9-13 settembre, Mantova


"Un Festival reinventato daccapo, senz'altro inusuale, ma nello stesso tempo fortemente riconoscibile. L'esperienza del confinamento, la classificazione off limits imposta agli spazi di aggregazione e di cultura nella fase più acuta dell'epidemia, ha portato tutti non solo a sospendere temporaneamente le attività, ma a ripensare a come e dove riprendere il filo del discorso. La scelta che abbiamo fatto per il 2020 è di organizzare un Festival a quattro piste, attraverso la proposta di eventi dal vivo e in streaming all'interno della città, l'apertura di una radio del Festival, la pubblicazione di un almanacco, la creazione di contenuti speciali per il web: quattro "spazi" di incontro e partecipazione, autonomi e interconnessi, capaci di garantire ad autori, lettori e amici del Festival di essere comunque presenti, secondo la propria sensibilità e nonostante i limiti agli spostamenti, e di accogliere anche chi del Festival non aveva mai sentito parlare. In questo stato d'eccezione non potevamo che sperimentare e la nostra convinzione è che tutto quello che proveremo a mettere in atto quest'anno non sarà soltanto una parentesi in attesa del ritorno alla normalità, ma il punto da cui incominciare a immaginare le edizioni future". 

Pordenonelegge: 16-20 settembre, Pordenone


Pnlegge si conferma riferimento primario per le anteprime e le novità editoriali: 120 appuntamenti organizzati fra il centro storico di Pordenone e 7 Comuni della provincia con oltre 250 protagonisti e, anche quest’anno, una trentina di novità fra romanzi e saggi di autori italiani e internazionali.

Insieme – lettori, autori, editori: 1-4 ottobre, Roma

Foto:Ansa.it

Dopo 18 edizioni consecutive, per la prima volta dal 2002 la Fiera nazionale della piccola e media editoria Più libri più liberi quest’anno a dicembre non si potrà tenere a causa dell’epidemia Covid-19. In sostituzione al consueto evento è in fase di definizione una grande festa del libro promossa da Roma Capitale, la Regione Lazio ed il Centro per il libro e la lettura che si svolgerà nella Capitale dal 1 al 4 ottobre, Insieme.