lunedì 15 luglio 2013

Chiedo scusa al tempo


Chiedo scusa al tempo per tutto il mondo che mi sfugge a ogni istante
W. Szymborska

Ogni volta che metto piede a casa, intendo la casa dove sono nata, faccio i conti con un tempo che ho abbandonato solo a metà. Come se qualcuno, o qualcosa, fosse sopravvissuto alla mia partenza e avesse continuato a scrivere alla stessa scrivania, a battere i tasti della stessa tastiera sulla quale sto scrivendo ora, a leggere stesa sullo stesso letto dove ho trascorso le notti della mia infanzia e adolescenza. E forse qualcosa che sopravvive c'è, solo che non ce ne rendiamo conto.

Nel riprendere contatto con un tempo che avevo abbandonato solo a metà, decido di affrontare letture che, in un qualche modo, hanno a che vedere con il tempo stesso, la poesia e la vita (le ultime due interscambiabili e riconducibili l'una all'altra). Ecco che ho scelto, come prossime letture, il romanzo di Tabucchi, Il tempo invecchia in fretta edito da Feltrinelli a giugno del 2009, il secondo romanzo di Mariapia Veladiano, Il tempo è un dio breve, edito da Einaudi nell'ottobre del 2012 e la rilettura del libro di Alessandro Baricco, Una certa idea di mondo, giusto per dare filo da torcere al torpore al quale la calura ci tiene avvinghiati.   

2 commenti:

  1. Ogni giorno la corsa contro il tempo si fa più furiosa, più ci impegnamo e meno riusciamo a starci dietro!
    Poi arrivano quei periodi in cui il tempo si blocca e tu vorresti farlo scappare!
    Buone letture! :)

    Talk'n Tea - Il Blog di Greta Rauleac

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