giovedì 29 dicembre 2011

Miss Mirma - Martina Corradi: quando il surrealismo diventa noir

Martina Corradi (in arte Miss Mirma) è una visual designer che ama definirsi semplicemente artista. Diplomata in Grafica Pubblicitaria a Modena e successivamente laureata in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna, ha iniziato a lavorare come visual designer per l’ufficio stile di Alessandra Gandolfi per brand quali Guru, Ferrari e Lapin House. Tuttora lavora come visual designer a Carpi per Gaudì Jeans and Style

Ispirata continuamente dai suoi sogni, Miss Mirma dice di sognare tantissimo e di attingere da quel pozzo di immagini simboliche e archetipiche per inseguire un immaginario fantastico e onirico velato, tuttavia, da misteri e incertezze. L'arte di Miss Mirma fa appello al surrealismo e al simbolismo, alla pittura dei Preraffaelliti, dei Fiamminghi e di tutta quella schiera di artisti del Nord Europa che hanno cercato di andare oltre la classicità iconografica legata al Cristianesimo. 

Attingendo dall'arte italiana e fiamminga del '400 e quindi dalla confraternita nata nell'800 in Inghilterra, i Preraffaelliti appunto, Miss Mirma si avvale di un tratto personale volto a rappresentare volti e corpi femminili calati in atmosfere cupe ma intriganti. I dipinti di quest'artista italiana sono costruiti su intrecci narrativi fiabeschi che, tuttavia, si tingono di noir. Fiabe d'altri tempi, con "principesse" vestite (o meglio svestite) di nero e accompagnate da animali notturni. Le protagoniste di questi dipinti ammaliano l'osservatore, creando un'intimità con il pubblico che le ammira. 

Ci si domanda, guardando le opere di Martina Corradi, dove finisce il sogno e dove inizia la fiaba. E, nel contempo, ci si immerge in un mondo immaginario che esce dagli schemi del surrealismo tradizionale italiano per calarsi in atmosfere dalle quali sembra impossibile sottrarsi.


Una curiosità: Martina Corradi ha realizzato una linea di t-shirt che sottolinea la sua propensione ad unire l'arte alla moda. Questa linea è stata chiamata Black Forest, rievocando quelle atmosfere cupe, misteriose ma anche intriganti proprie dei dipinti dell'artista. Gli elementi ricorrenti sono le figure femminili e gli animali oltre a teschi e farfalle.  

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