martedì 20 settembre 2011

Cosa tiene accese le stelle di Mario Calabresi

Cosa tiene accese le stelle, romanzo di Mario Calabresi edito da Mondadori, rappresenta una perla nel panorama letterario italiano. Non mi riferisco solo allo stile, raffinato, elegante, sapientemente nutrito da anni di esperienza (si parla di Calabresi, uomo colto oltre che direttore de La Stampa), mi riferisco anche all'alto contenuto narrativo risultato di un'attenta osservazione, di una ricerca continua nei confronti della situazione politica, sociale ed economica del nostro Paese.


Mario Calabresi, stimolato dalla continue lettere di italiani rassegnati, delusi, indignati, la cui voce è un grido silente che raccoglie solo taciti consensi, persone quindi che non credono nel futuro e che hanno perso la speranza, Calabresi è partito dai sentimenti di questi italiani per far capire loro, attraverso le interviste e i racconti di artisti e di gente comune, che l'Italia è ancora un Paese in cui si può sperare, il futuro è racchiuso nelle mani di coloro che non si perdono d'animo e conquistano la loro libertà grazie alla cultura, alla perseveranza degli obiettivi prefissati, alla tenacia.

Si passa dal racconto della nonna dell'autore, della libertà che è riuscita a conquistarsi nel 1955 acquistando la lavatrice e ritrovando un po' di tempo per se stessa, dedicandosi alla lettura (non importava quale libro avesse in mano, la cosa che le premeva era aprire un libro, dimostrare che poteva ancora dedicare del tempo solo per sé) all'incontro con Franca Valeri, attrice e sceneggiatrice italiana, che, grazie alla sua ironia e acuta intelligenza, ha raccontato il passato attraverso gli oggetti della sua casa senza però rimpiangerlo, al contrario lei dice di amare i giovani di oggi solo che mancano di una guida che sia in grado di aiutarli a trovare la loro strada, la loro vocazione.

Ma nel libro c'è spazio anche per artisti come Lorenzo Jovanotti che ricorda una delle scene del film The Social Network per sottolineare quanto sia importante non solo il talento ma anche la volontà e la passione con le quali una persona deve portare avanti i propri sogni. Investire sui propri sogni sembrerebbe anche l'opinione di Umberto Veronesi e Massimo Moratti.
Durante gli incontri-intervista, Calabresi si spoglia degli abiti da giornalista e gioca con il suo interlocutore, trattandolo come un amico di vecchia data, cercando di far uscire ciò che davvero porta dentro di sé.

Mario Calabresi, nel suo romanzo Cosa tiene accese le stelle, mette nero su bianco la verità di quella parte di italiani, famosi e non, che hanno conquistato la libertà grazie alla maturità, alla costanza e alla dedizione nei confronti dei loro sogni. Perché sperare è ancora possibile.

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