domenica 21 agosto 2011

H/H: la morte secondo Banana Yoshimoto

Si sente spesso dire che il modo di fare e pensare l'editoria, così come è attualmente concepita, si mostra riluttante verso le raccolte di racconti. Eppure abbiamo molti esempi, italiani e stranieri, che sembrano andare contro questa logica di mercato. Tra gli esempi stranieri vorrei occuparmi di H/H di Banana Yoshimoto, pubblicato nel 2001 da Feltrinelli ma attuale, per tematiche trattate e, proprio per questo, internazionale da un punto di vista narrativo. Il titolo si riferisce ai due lunghi racconti che lo compongono, rispettivamente Hard Boiled e Hard Luck. 


Il primo racconto narra la storia di una ragazza che, dopo aver perso il padre improvvisamente, riprende possesso dell'eredità che la matrigna le ha sottratto a sua insaputa. Questi due episodi contribuiscono a rendere la sua vita intricata e la sua persona vulnerabile più di quanto non lo fosse prima. Sarà proprio in questo momento, caratterizzato dalla confusione e dalla fragilità, che la ragazza conoscerà Chizuru, donna forte e determinata, che vive circondata da spiriti e apparizioni. Le due iniziano a vivere insieme, il loro rapporto si fa sempre più intimo fino a trasformarsi in una vera e propria relazione, sullo sfondo di un'ambiente dove l'atmosfera è densa come latte, gli spiriti appaiono in qualsiasi momento e Chizuru avverte le loro energie negative o positive. Tuttavia la giovane ragazza non vive la storia d'amore con trasporto, il suo animo non è sconvolto da un turbine di emozioni e la sua anima non arde di passione, come invece sembra essere per Chizuru. Quello che la protagonista sta vivendo non è altro che una stagione della sua vita, destinata a finire. E la fine è molto più vicina di quanto non possa immaginare Chizuru: nel momento in cui la giovane ragazza capisce di essere forte e di poter affrontare il mondo adulto, comunica a Chizuru di voler traslocare poco lontano, in una casa tutta sua. Il rapporto si incrina bruscamente e, tempo dopo, Chizuru muore in circostanze misteriose. 
Sarà proprio durante un viaggio tra boschi e colline, che Chizuru apparirà in sogno alla giovane ragazza, rievocando in lei l'ultima lite e i comportamenti avuti nei suoi confronti. La protagonista si interrogherà più volte su ciò che avrebbe potuto fare, sul motivo per il quale non ha versato neppure una lacrima dopo la morte di Chizuru e alla fine, solo dopo averla vista nell'ultimo sogno, arriverà alla conclusione che le permetterà di capire quella morte improvvisa e apparentemente senza senso e, come conseguenza, riuscirà a riprendere il cammino della sua vita, senza rimpianti.

Hard Luck è la storia di Kuni, una ragazza che muore prematuramente dopo una lunga degenza in ospedale a causa di un'emorragia cerebrale. A rievocare questo periodo sarà proprio la sorella che veglia su Kuni durante tutti i giorni che precedono la morte, ormai accertata dai medici. Insieme a lei, oltre ai genitori, ci sarà Sakai, il fratello maggiore del fidanzato di Kuni, quest'ultimo ha accettato la proposta dei genitori di rompere il fidanzamento in seguito all'accaduto. Il fidanzato non si farà più vedere se non il giorno del funerale. Al contrario, Sakai decide di trascorrere la maggior parte del suo tempo libero in ospedale, accanto alla sorella di Kuni. 
Frequentando Sakai soprattutto fuori dall'ospedale, la sorella di Kuni riuscirà ad esternare i sentimenti repressi, il dolore per l'ormai annunciata morte. Le lacrime sgorgheranno, in più di un'occasione, senza alcun avvertimento, lasciando la stessa ragazza di stucco di fronte ad una reazione che sembra non riesca a controllare in nessun modo. Un pomeriggio, dopo uno di questi pianti incontrollati, Sakai e la sorella di Kuni si guardano negli occhi e lei capisce che lui si è innamorato. Questa cosa le fa paura. Se da un lato le sembra di mancare di rispetto a Kuni, il cui corpo è intubato e steso su un letto di ospedale, dall'altro percepisce una certa attrazione ma non riesce a lasciarsi andare anche per il fatto che i suoi studi, prima dell'accaduto, la stavano conducendo in un lungo viaggio studio in Italia. Ma i due avranno modo di raccontarsi e di viversi in un momento dove tutto, in primis la vita di Kuni, sembra sospeso in una dimensione nebulosa, fatta di odori, musica e sensazioni. Lo sfondo è una stagione decadente, un novembre che porta con sé malinconia, ma che a tratti, si colora di speranza per l'inverno che verrà. Ed è la speranza che abbraccia i due ragazzi prima che le loro vite si separino, temporaneamente. 

Trovo che raccontare la morte e il dolore per la perdita di un proprio caro, così come l'ha raccontata la Yoshimoto, sia di gran lunga più difficile che parlare della propria esperienza in merito. Eppure la scrittrice giapponese è riuscita a raccontare di un tema attuale, nel tempo e nello spazio, con un'umanità e una saggezza non indifferenti, lasciando, in entrambi i racconti, una vena malinconica ma fiduciosa nella vita che prosegue, nella possibilità di credere nel futuro che attende coloro che rimangono in questo mondo. 


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