mercoledì 31 luglio 2019

Festivalfilosofia 2019: Persona. Maneggiare con cura. Oltre 200 eventi tra lezioni magistrali, mostre e spettacoli

Festivalfilosofia 2019: Persona. Maneggiare con cura
Da venerdì 13 settembre a domenica 15 settembre
Modena, Carpi e Sassuolo
Ingresso gratuito
#festivalfilo19




Sono oltre 200 gli appuntamenti fra lezioni magistrali, mostre e spettacoli che trasformeranno Modena, Carpi e Sassuolo nei centri nevralgici dei dibattiti culturali attorno al senso ontologico e antropologico di persona, dai diritti umani alle riflessioni sulla civiltà.. Tra i protagonisti 53 relatori, di cui ben 24 debuttano al festival. Tra gli ospiti più attesi: Augé, Bodei, Bianchi, Cacciari, Crouch, Ehrenberg, Galimberti, Giovannini, Marzano, Massini, Quante, Recalcati, Rosen, Roy, Severino, Vegetti Finzi. In programma anche otto “menu filosofici” per ricordare Tullio Gregory,

Dedicato al tema persona, il festivalfilosofia 2019, in programma a Modena, Carpi e Sassuolo dal 13 al 15 settembre in 40 luoghi diversi delle tre città, mette a fuoco la questione della persona tra diritti, civiltà e fragilità umana. La diciannovesima edizione del festival prevede lezioni magistrali, mostre, spettacoli, letture, giochi per bambini e cene filosofiche. Gli appuntamenti saranno quasi 200 e tutti gratuiti.

Piazze e cortili ospiteranno oltre 50 lezioni magistrali in cui maestri del pensiero filosofico si confronteranno con il pubblico sul tema “persona”, che indica una categoria di lunga durata della cultura europea, fondamento dell’autonomia individuale e dei diritti umani. Sempre immersa in una rete di reciprocità, alla persona si riconduce il principio di dignità, sia nel campo sociale e politico (come per esempio nel caso del lavoro), sia nelle questioni bioetiche di inizio e fine vita. Si indagherà anche il modo in cui l’essere persone – richiamandosi al suo significato originario di maschera – passi attraverso il riconoscimento e la messa in scena del sé in cui si esprime la soggettività di ciascuno.

L’edizione 2019, mentre conferma lo stretto legame con i maggiori protagonisti del dibattito filosofico, presenta ventiquattro voci nuove. Tra gli autori stranieri, due terzi sono al loro debutto al festival.

Tra i protagonisti ricorrenti si ricordano, tra gli altri, Marc Augé, Enzo Bianchi, Massimo Cacciari, Donatella Di Cesare, Roberto Esposito, Umberto Galimberti, Michela Marzano (Lectio “Rotary Club Gruppo Ghirlandina”), Stefano Massini (Lectio “Coop Alleanza 3.0”), Salvatore Natoli, Massimo Recalcati, Emanuele Severino, Carlo Sini, Silvia Vegetti Finzi e Remo Bodei, Presidente del Comitato scientifico del Consorzio.

Tra i “debuttanti”, Michel Agier, Leonardo Caffo, Colin Crouch (Lectio “Gruppo Hera”), Alain Ehrenberg, Paolo Flores d’Arcais, Enrico Giovannini (Lectio “Confindustria Emilia Area Centro”), Danilo Martuccelli, Michael Rosen (Lectio “BPER Banca”), Olivier Roy, Michael Quante.

Il programma filosofico del festival propone anche la sezione “la lezione dei classici”: esperti eminenti commenteranno i testi che, nella storia del pensiero occidentale, hanno costituito modelli o svolte concettuali rilevanti per il tema della persona.

Se le lezioni magistrali sono il cuore della manifestazione, un vasto programma creativo (ancora in corso di definizione) coinvolgerà performance, musica e spettacoli dal vivo. Tra i partecipanti: David Riondino (con un concerto bandistico), Lino Guanciale (in una conversazione su Canetti), Chiara Valerio (in un reading da un suo testo inedito), Lella Costa (in un recital su Edith Stein). Non mancheranno i mercati di libri e le iniziative per bambini e ragazzi.

Oltre trenta le mostre proposte in occasione del festival, tra cui le personali di Vittorio Guida e Luisa Menazzi Moretti prodotte da Fondazione Modena Arti Visive. A Carpi una mostra ai Musei di Palazzo dei Pio presenta incisioni di Picasso, Kirchner e Chagall sul tema della maschera, mentre a Sassuolo una personale di Mustafa Sabbagh è dedicata alla condizione dell’umano.

Prima edizione dopo la scomparsa di Tullio Gregory, il festival omaggerà la figura del grande maestro, tra l’altro, riproponendo alcuni dei più significativi tra i suoi “menu filosofici” per più di settanta ristoranti ed enoteche delle tre città.

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Il festival è promosso dal “Consorzio per il festivalfilosofia”, di cui sono soci i Comuni di Modena, Carpi e Sassuolo, la Fondazione Collegio San Carlo di Modena, la Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi e la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena.

Conferenza Leonardo e il Re di Francia - Futura Art Gallery

Conferenza: Leonardo e il Re di Francia
a cura del professor Pietro C. Marani
31 luglio 2019
Futura Art Gallery
Chiostro di Sant'Agostino
Pietrasanta 




Nella giornata odierna presso il suggestivo Chiostro di Sant'Agostino, a Pietrasanta, verrà presentata la conferenza dal titolo Leonardo e il Re di Francia discussa dal Professor Pietro Marani. 
Il professore, membro del Comitato Nazionale per le Celebrazioni, si soffermerà sui rapporti fra Leonardo e il Re di Francia Francesco I, durante gli anni trascorsi alla corte di Amboise. 
Partendo dal mito formatosi nell’Ottocento della morte di Leonardo tra le braccia del Re di Francia, la conferenza cercherà di distinguere leggenda e realtà nelle numerose fonti che ci tramandano di dipinti, feste e progetti d’architettura del genio Da Vinci. 
Nel corso della conferenza sarà presentata anche l’opera di Luciano Maciotta dal titolo “Pendolo Permanente di Luce”. L’eccezionalità dell’opera, rielaborando il principio del pendolo semplice ideato da Foucault, sta in una sorgente di onde elettromagnetiche a radiofrequenza che provoca l’accensione di tre lampade al neon fluorescenti con un periodo di due secondi. Ripercorrendo lo spirito leonardesco di artista e ingegnere, Luciano Maciotta orienta i suoi progetti verso una stretta relazione tra arte e scienza lungo i percorsi dell’astrazione geometrica con l’inserimento di LED dietro la superficie dipinta o nello spazio. Ha realizzato istallazioni di Environmental Art basate su studi e ricerche per produrre, da aria, acqua di mare e frutti della terra, energia elettrica a costi minimi. 

Pietro C. Marani è Professore Ordinario di Storia dell’Arte Moderna e Museologia del Politecnico di Milano ed è stato vicedirettore della Pinacoteca di Brera. Marani è Presidente dell’Ente Raccolta Vinciana, Castello Sforzesco a Milano e membro della Commissione Nazionale Vinciana di Roma per la pubblicazione delle opere di Leonardo. È autore di oltre venti volumi su Leonardo, la pittura dei leonardeschi e il Cenacolo di cui è stato condirettore.

giovedì 25 luglio 2019

La manutenzione dei sensi di Franco Faggiani, Fazi Editore

Chi leggendo La manutenzione dei sensi non ha fantasticato di trascorrere almeno una serata nella baita costruita dall'aitante cinquantenne Lorenzo Guerrieri? E chi non avrebbe voluto stringere le mani nodose, magre e piene di graffi di Martino, ragazzo tanto mite e silenzioso quanto brillante e saggio, affetto dalla sindrome di Asperger?

Con i libri di Franco Faggiani (editi da Fazi Editore) ho fatto un percorso al contrario. Dalle atmosfere rarefatte del suo secondo libro, Il guardiano della collina dei ciliegi, sono passata alle altitudini, emotive e non solo geografiche, de La manutenzione dei sensi . Tra i profumi dei boschi di Cesana Torinese, la vita di montagna scorre cadenzata dal passaggio delle stagioni. 

Leggi la scheda libro sul sito dell'editore
Faggiani racconta la storia di una famiglia, in cui l'amore non è sottoposto ai legami di sangue ma è un sentimento che si costruisce nel tempo, che viaggia su binari paralleli alla conoscenza, alla comprensione e all'intimità.
Lorenzo Guerrieri, giornalista milanese, ha un sogno nel cassetto da realizzare con la moglie Chiara: trascorrere gli anni della vecchiaia in una baita in montagna. Un'idea romantica che ben presto si fa strada nella coppia diventando, così, un progetto sempre più concreto. Ma quella baita non sarà il rifugio di Lorenzo e della moglie bensì della nuova famiglia che si verrà a formare dopo la morte, improvvisa, di Chiara. E' a questo punto che Faggiani accompagna Lorenzo alla scoperta di nuove possibilità. La baita in montagna viene acquistata dopo una serie di vendite immobiliari di famiglia e ristrutturata dopo il ritrovamento di un progetto abbozzato da Chiara prima della morte. 

Nina, la figlia di Lorenzo e Chiara, energica, volenterosa, appassionata e intelligente, conosce Martino Rochard tra le mura di un istituto gestito da un raffazzonato gruppo di suore. Martino è un bambino silenzioso ma sveglio. Nina decide che farà parte della loro famiglia. Lorenzo diventa nuovamente padre di un ragazzo che, si scoprirà nel tempo, ha la sindrome di Asperger.

Il legame tra Lorenzo e Martino si consolida proprio nella baita che avrebbe dovuto accogliere Lorenzo e la moglie nella seconda parte della loro vita. Quella casa diventa il rifugio dell'adolescenza di Martino, della bellezza dei monti da guardare in veranda quando il tempo lo permette, delle camminate in salita anche per chilometri, dell'amicizia con il malgaro Augusto e con il figlio Daniele proprietari di Barba Gust, un'accogliente e suggestiva malga dove non manca mai un piatto di polenta. 

Quella casa diventa il migliore lascito che un padre possa fare ai propri figli: un luogo mitico, carico di ricordi, dove ogni spazio rivela qualcosa delle esistenze passate, un luogo costruito nel rispetto dell'ambiente circostante, delle volontà di chi lo avrebbe voluto vivere e nel rispetto dello scorrere degli eventi. 

Flashback, l’arte è tutta contemporanea: Special Project Opera Viva Barriera di Milano 2019

Opera Viva Barriera di Milano
Un progetto di Alessandro Bulgini
A cura di Christian Caliandro
Promosso da Flashback, l’arte è tutta contemporanea
Artista: Emanuela Barilozzi Caruso,
Inaugurazione 25 luglio ore 18.30
Dal 25 luglio al 2 settembre 2019

Unknown, Emanuela Barilozzi Caruso.
Prosegue oggi, 25 luglio la quarta edizione del Flashback special project Opera Viva Barriera di Milano, progetto ideato da Alessandro Bulgini e curato da Christian Caliandro. Edizione che quest’anno si ispira al tema scelto per la fiera, Gli Erranti.

Il secondo manifesto di Opera Viva Barriera di Milano 2019 è il primo dei due selezionati attraverso l’open call, come avvenuto lo scorso anno, e premiati dalla giuria di Flashback composta da: Ginevra Pucci e Stefania Poddighe, direttrici della fiera, Alessandro Bulgini, artista e ideatore del progetto, Christian Caliandro, storico dell’arte e curatore del progetto, Francesco Nucci fondatore e presidente della Fondazione Volume! di Roma, Giangavino Pazzola curatore indipendente e associate curator di Camera, Centro Italiano per la Fotografia di Torino, Marco Rubiola autore, scrittore e regista di campagne pubblicitarie, e Fabrizio Bellomo, tra gli artisti che hanno partecipato all’edizione 2017, 

L’opera è di Emanuela Barilozzi Caruso e si intitola Unknown. 
L’immagine fa parte di un progetto che l’autrice porta avanti da sei anni, con fotografie ai passeggeri dei mezzi pubblici di Roma e di altre città sparse per il mondo - e che finora, per una scelta precisa, è stato fruibile unicamente all’interno pagina Instagram #comefareisenzamezzipubblici. Scrive Emanuela: “Una ricerca interminabile, un rapporto silenzioso, una condivisione tra sconosciuti costretti a vagare, viaggiare, muoversi e perdersi ovunque e per qualunque motivo”.

Il tema dell’“erranza” viene dunque declinato da questo manifesto in una chiave tutta urbana, riprendendo e sviluppando il tema dei percorsi nello spazio della città e delle connessioni tra i quartieri, le zone, i territori – percorsi che rappresentano una costante di Opera Viva Barriera di Milano, declinati nei modi più diversi dagli artisti che in questi anni hanno partecipato al progetto. Così, una suora seduta sui sedili in fondo all’autobus si volta e, crucciata, pensierosa, considera il volto del diavoletto formato dal graffito sul vetro, dai fari rossi e dagli sbuffi dei riflessi nella notte. 
Il diavoletto ricambia, guardandola a sua volta.


mercoledì 24 luglio 2019

Festivaletteratura di Mantova: dal 4 all'8 settembre 2019 la ventitreesima edizione

Festivaletteratura Mantova 2019 
Dal 4 all'8 settembre 
Ventitreesima edizione 
Per orientarsi nel presente e riflettere sul futuro
Mantova, Italia

[Articolo aggiornato con link per scaricare il programma]
In attesa dell''uscita del programma che sarà pubblicato sul sito ufficiale del Festivaletteratura di Mantova, iniziamo ad addentrarci nei molteplici eventi della kermesse mantovana più attesa a livello nazionale e internazionale. 



Come riporta il comunicato stampa dell'evento di questa edizione, negli oltre trecento appuntamenti previsti in programma risuonano voci ora autorevoli e già familiari al grande pubblico, ora più fresche, spiazzanti, insolite, ma certo mai anonime o indistinte. Di queste voci riconosciute, delle narrazioni, delle idee e delle visioni spesso contrastanti di cui sono portatrici si alimenta ogni anno il dialogo del Festival. Ogni incontro è costruito con gli autori, per assecondare al meglio il desiderio di condividere storie e pensieri che li porta a Mantova: trovare le forme più adatte, spesso inventarle insieme, favorire incontri altrove impossibili è parte del gioco e del lavoro che sostiene l'architettura leggera di Festivaletteratura.

Festivaletteratura consolida la sua dimensione internazionale. Sono oltre 70 gli ospiti stranieri presenti, segnando un record assoluto per la manifestazione. Una scelta voluta, che risponde alla diffusa richiesta di chi viene al Festival di estendere il più possibile il raggio di ascolto e accrescere la pluralità del confronto. Questa scelta si riflette anche nell'inserimento in programma di un numero più consistente di eventi in lingua, per favorire chi non ha necessità di traduzione e ridurre ulteriormente la distanza rispetto all'autore.
Tra gli autori stranieri che saranno per la prima volta a Mantova si segnalano innanzitutto Margaret Atwood, narratrice canadese di fama mondiale; l'egiziana Nawal al-Sa'dawi, icona dell'impegno per i diritti delle donne nel mondo musulmano; la scozzese Ali Smith, più volte candidata al Nobel; Valeria Luiselli, astro nascente della letteratura latino-americana; il romanziere statunitense Dave Eggers, fondatore del centro di lettura e scrittura per ragazzi 826Valencia; Bernhard Schlink, autore tedesco tra i più tradotti al mondo; Manuel Vilas, considerato uno degli autori di punta della letteratura spagnola contemporanea. 

L'edizione 2019 vedrà inoltre il ritorno di altri importanti autori: il premio Nobel nigeriano Wole Soyinka; Ian McEwan e Abraham B. Yehoshua, due delle stelle che hanno tenuto a battesimo Festivaletteratura nel 1997; Elif Shafak, tra le voci più riconosciute della letteratura turca a livello internazionale; lo scrittore e saggista statunitense Jonathan Safran Foer; Howard Jacobson, narratore e umorista britannico già vincitore del Man Booker Prize. Pilar del Rio, giornalista e traduttrice spagnola nonché vedova di José Saramago, ricorderà il Nobel portoghese, protagonista di una delle primissime edizioni del Festival, in un incontro che unirà la presentazione di alcuni scritti finora inediti del grande autore portoghese con le testimonianze legate al suo passaggio mantovano.

Festivaletteratura sceglie la grande narrativa come bussola per orientarsi nel mondo. A partire dagli Stati Uniti, paese che forse più di ogni altro riflette le contraddizioni del nostro tempo. Seguendo il passo del grande romanzo americano, reinterpretato da autori come Dorothy Allison, Salvatore Scibona, Benjamin Taylor e il premio Pulitzer Colson Whitehead, al Festival si potranno percorrere gli spazi immensi e la storia violenta di questo Paese, segnata da migrazioni, tensioni razziali, tragedie collettive, guerre rimosse che continuano a pesare sul suo presente alimentando conflitti tuttora irrisolti. Il desiderio di emancipazione delle donne di Meg Wolitzer e la condizione umana ai tempi della Silicon Valley sviscerata da Joshua Cohen saranno alcune delle altre facce dell'America in cui specchiarsi nel corso delle giornate di Festivaletteratura.

Estremamente variegata per scelte tematiche e cifre stilistiche è la pattuglia di narratori britannici ospiti a Mantova, che comprende - oltre ai già citati McEwan, Jacobson e Smith - il raffinatissimo Alan Hollinghurst; Gail Honeyman, tra gli esordi più amati dai lettori; Annalena McAfee, narratrice e firma tra le più autorevoli della stampa letteraria inglese; David Nicholls, sceneggiatore e autore di romanzi sentimentali di grande successo.

Al destino incerto dell'Europa è dedicata una parte importante del Festivaletteratura 2019. Ad Amin Maalouf, il grande intellettuale d'origine libanese e accademico di Francia, sarà idealmente assegnato il compito di aprire questa riflessione, provando a tracciare i confini di una crisi di identità e di tensioni ideali foriera di pericolose involuzioni e tentazioni autoritarie. Alle origini ci sono la minacciosa Germania dei barbari, come la vedeva Tacito - raccontata da Dino Baldi -, le terre e i popoli dispersi rigovernati dalla paziente saggezza benedettina celebrata da Paolo Rumiz, le vie dei commerci e dei saperi - tracciate da Alessandro Vanoli - che hanno reso globale la nostra storia fin dai tempi più antichi, i mari del nord solcati da pirati e leggende di Bergsveinn Birgisson, la lunga storia del popolo ebraico ripercorsa da Simon Schama. Ma sono i fantasmi evocati dal passato recente, le nostalgie autoritarie che sembrano conquistare il cuore nero della rabbia europea a dominare il discorso. Narratori, saggisti e artisti come Emilio Gentile, Siegmund Ginzberg, Nora Krug, Donald Sassoon, Antonio Scurati, Uwe Timm, Natascha Wodin e il premio Goncourt Éric Vuillard proveranno a ricostruire la precisa identità storica dei fascismi, le esitazioni e le scelte scellerate che ne hanno determinato l'ascesa, le dimensioni dell'orrore, e successivamente le sofferenze seguite all'affermarsi del nuovo ordine post-bellico, le conseguenze di un'eredità morale insostenibile per le nuove generazioni.
A riportarci da quella stagione cruciale all'attualità saranno gli illuminanti reportage di Navid Kermani sulle regioni orientali dell'Europa e sui paesi oltre i suoi confini, le indagini di Francesca Mannocchi e Lorenzo Tondo sui traffici di esseri umani che solcano il Mediterraneo, le analisi di Ágnes Heller ed Ece Temelkuran sulle autocrazie che stanno svuotando dall’interno sistemi formalmente democratici. Un puzzle europeo del secolo nuovo che si compone anche delle storie di Jonas Hassen Khemiri, su una Svezia confusa e incapace di raccontarsi, ben lontana dal modello sociale che fu negli anni '70, di quelle di Nicholas Mathieu, che fotografa una provincia francese in cui la crisi economica ha bruciato le certezze e i sogni di due generazioni, nonché dei racconti di molti narratori - Narine Abgarjan, Nadeem Aslam, Alex Capus, Slavenka Drakulić, Burhan Sönmez - che ci condurranno in altre Europe, private, lontanissime, a volte persino fiabesche, colorati frammenti del nostro caleidoscopico continente.

Le vicende del Novecento europeo assumono anche forma di spettacolo con il cabaret socialista che Gian Piero Piretto, Alessio Lega, Marco Sabbatini e altri ospiti metteranno in scena su consumi e mode culturali nella Russia sovietica e con Messia e Rivoluzione, serata di letture e musiche sul sogno ebraico del Bund con Miriam Camerini e Wlodek Goldkorn. Aprendosi a una più ampia dimensione mediterranea, sarà il grande orientalista francese Gilles Kepel ad affrontare in prospettiva storica le crisi che hanno attraversato e attraversano il mare nostrum tra Medio Oriente, Europa e Africa settentrionale, testimoniate, tra immagini e finzione narrativa, dal fotografo e scrittore di origini libanesi Rawi Hage.

Tra gli altri narratori stranieri presenti al Festival vanno segnalati inoltre Jane Sautière, raffinata autrice cosmopolita con una vita divisa tra la Francia e l'Oriente; Éric Chevillard, instancabile sperimentatore di forme e stili del racconto; e, proveniente da tutt’altre latitudini, il romanziere e saggista camerunense Patrice Nganang. Ad Astrid Lindgren, scrittrice svedese amata da intere generazioni di lettori, Luca Scarlini dedicherà una delle sue conferenze son et lumière.

Tirana, città in libri 2019

L'intricata storia del vecchio continente si riflette in modo eccentrico e brutale su Tirana. Apparentemente straniera a tutto, la giovane capitale albanese tiene insieme i collassi europei e le rinascite della speranza, l'orgogliosa rivendicazione identitaria e la diaspora infinita, i totalitarismi - tutti - e la scommessa nella democrazia, l'ateismo di Stato, l'Islam e il Cristianesimo. Ed è proprio Tirana la città in libri scelta da Festivaletteratura per il 2019. Nella Tenda dei libri di piazza Sordello verrà allestita una biblioteca temporanea curata da Luca Scarlini, con circa 200 tra romanzi, reportage e saggi dedicati alla città da autori quali Dritëro Agolli, Girolamo De Rada, Elvira Dones, Gëzim Hajdari, Ismail Kadare, Alexander Langer, Indro Montanelli, Besnik Mustafaj, Mario Rigoni Stern. I volumi saranno illustrati al pubblico all’interno della biblioteca da un gruppo di "guide" composto da giovani ricercatori e dottorandi di albanologia. L'esplorazione di Tirana e del suo immaginario artistico e letterario prosegue negli incontri con gli scrittori Fatos Kongoli e Virgjil Muçi, nel concerto con la jazz singer Elina Duni, nella lezione dell'architetto Elisabetta Terragni, autrice dei progetti della Casa della Foglie e della Casa Museo Kadaré a Tirana, nell'atlante di letture proposto da Luca Scarlini e dalla Compagnia della Lettura.

Appuntamenti in giallo

Tra passato e presente, grattacieli metropolitani e aspre montagne dell'Ogliastra si snoderanno le strade insidiose percorse dal giallo a Festivaletteratura 2019. Ospite d'eccezione degli incontri dedicati quest'anno al delitto e al mistero sarà lo statunitense Jeffery Deaver, che ha conquistato il pubblico di tutto il mondo con il ciclo di romanzi con protagonista Lincoln Rhyme. Per la prima volta al Festival sarà il tedesco Harald Gilbers, autore di gialli ambientati in una Germania hitleriana ormai prossima alla caduta. Girando lo sguardo agli autori italiani, vanno senz'altro segnalate la presenza di Marcello Simoni, tra i migliori interpreti nel nostro paese del thriller di ambientazione storica, e quelle di Gesuino Nemus e Gianni Farinetti, narratori di una provincia profonda, desiderata, inarrivabile.

Narrazioni italiane

Dacia Maraini ed Erri De Luca guideranno la squadra dei narratori italiani presenti a Festivaletteratura. A loro si aggiungeranno altri assidui frequentatori del Festival come Francesco Abate, Stefania Bertola, Adrian Bravi, Paolo Colagrande, Donatella Di Pietrantonio, Marcello Fois, Michela Marzano, Michela Murgia, Piersandro Pallavicini, Gabriele Romagnoli, Elvira Seminara e Alessandro Zaccuri. Marco Malvaldi porterà una lettura/spettacolo presso la Casa Circondariale di Mantova. Tra le nuove voci spiccano quelle di Erica Barbiani, narratrice friulana dotata di un originale talento di scrittura, e di Doris Femminis, autrice di storie in bilico tra i paesi dispersi sui monti del Canton Ticino e la "civiltà" del fondo valle. In lezioni colloquiali su questioni che tornano a interrogarci come individui e come collettività saranno impegnati Corrado Augias – sul rapporto con il divino nella società contemporanea –, Domenico De Masi – sulle sfide portate al nostro tempo dalla paura e dalla creatività – e Massimo Recalcati – sulla tensione desiderante verso l’etheros -.

Lettura e altre letture

Imprescindibile resta al Festival una riflessione sulla lettura e sui lettori. Maryanne Wolf e Alberto Manguel guarderanno ai cambiamenti dello statuto della lettura e alle conseguenze sulle nostre pratiche di apprendimento portate dalla rivoluzione digitale in corso; Lina Bolzoni ricostruirà la nascita in età moderna della mitologia del lettore, in perenne dialogo con i suoi autori più amati; Gioele Dix confesserà le sue passioni letterarie nascoste in un monologo sul palco di piazza Castello. A partire dall’esempio di Primo Levi, Gianrico Carofiglio, Massimo Gramellini e Arianna Porcelli Safonov, iniseme a Neri Marcorè, apriranno una riflessione sugli usi e gli abusi delle parole. Una biografia eccezionale che si intreccia alla storia editoriale del nostro Paese sarà quella raccontata da Daniel Vogelmann.

Nuove etiche per il futuro

Per superare il senso di disorientamento che pervade le società contemporanee e tornare a mettere il futuro al centro del nostro orizzonte servono nuove etiche e nuovi strumenti di pensiero capaci di scardinare logiche e sistemi di potere accettati come incontrovertibili. In questo senso filosofi, economisti e intellettuali di varia formazione indicheranno al Festival alcuni possibili percorsi, seppur parziali, per rimettere mano a paradigmi e categorie interpretative che ormai risultano inadeguati. Frédéric Gros, Donatella Di Cesare ed Elettra Stimilli porteranno l'attenzione sulla necessità e il valore della disobbedienza; il sociologo ed economista senegalese Felwine Sarr proverà a rifondare un pensiero sull’Africa fuori dagli stereotipi pessimisti o entusiastici e adottando una diversa prospettiva della vita sociale; Mariana Mazzucato ribadirà il fondamentale ruolo innovatore dello Stato nell'impresa economica; Geneviève Fraisse, Ginevra Bompiani e Rosella Prezzo rileggeranno le categorie della politica, della cultura e del divino alla luce dell'esclusione e delle conquiste delle donne. Una elementare pratica di dignità sarà illustrata da Cristina Cattaneo attraverso il racconto del riconoscimento delle salme dei migranti raccolte in mare; Vincenzo Paglia e Gherardo Colombo si confronteranno sul rapporto tra giustizia e legalità; Gianfranco Pacchioni ragionerà sul declino della nostra specie di fronte al crescente predominio delle intelligenze artificiali.
Un ampio ventaglio di riflessioni verrà ad aprirsi sulla guerra, attraverso una serie di incontri che toccheranno il confronto interreligioso (con Ignazio De Francesco e Marco Bontempi), il ruolo della scuola e della comunicazione nel formare le coscienze (con Franco Lorenzoni e Domenico Quirico), il racconto dei conflitti alle più giovani generazioni (Alessandro Sanna e Melania Mazzucco). Negli incontri per ragazzi sarà la scrittrice danese Janne Teller a mettere i lettori più giovani di fronte all'esperienza di chi è costretto ad abbandonare la propria terra a causa di un evento bellico. Benedetta Tobagi e Carlo Lucarelli ci riporteranno sul primo campo di battaglia del nostro terrorismo, piazza Fontana, punto di partenza di una delle stagioni più dolorose e amare del nostro recente passato.

Verso la fine dell’antropocene

Un ripensamento di etiche e stili di vita non può prescindere dalle questioni ambientali, anche quest'anno al centro di una nutrita serie di incontri. Sull'imprescindibile correlazione tra natura, benessere ed economia si confronteranno Roberto Danovaro e Leonardo Becchetti; Giorgio Vacchiano ed Emanuele Bompan sui rischi connessi alla progressiva perdita di biodiversità. Un radicale rovesciamento del punto di vista sarà quello proposto - tra arte, filosofia e scienze naturali - da Renato Bruni, Caspar Henderson e Marco Di Domenico: spostando il centro dall'uomo, l'ordine del vivente - vegetale e animale - viene immediatamente a ridefinirsi, rispondendo a leggi e principi fuori dal nostro senso comune. Nel segno della meraviglia e del genio sarà l'incursione nella botanica leonardesca compiuta da Fritjof Capra.

I microbi di scienceground

L'adozione di una scala micro di osservazione sul mondo per ribaltarne in modo salutare l'interpretazione è la proposta avanzata quest'anno da Scienceground. Lo spazio di incontro, dibattito e sperimentazione pensato per raccontare e problematizzare la scienza nella società e il sociale nella scienza a partire dalla letteratura (scientifica e di divulgazione) si trasferirà quest'anno nelle aule e nel chiostro del Liceo "Isabella d'Este" e sarà interamente dedicato ai microbi. Intorno a questi organismi invisibili a occhio nudo, presenti nel nostro corpo in numero maggiore delle stesse cellule e intimamente legati all'evoluzione della specie umana, la piccola comunità scientifica di Scienceground dedicherà un percorso interattivo-esperienziale per adulti e ragazzi aperto tutti i giorni del Festival, una serie di laboratori, gruppi di lettura e alcune conversazioni estemporanee interdisciplinari con alcuni degli ospiti del Festival. Tra gli incontri collegati al focus sui microbi di Scienceground va segnalato senz'altro l'intervento di Sally Davies, Chief Medical Officer del Regno Unito, sull'allarmante problema dell'antibiotico-resistenza.

Lavagne tra scienza e sport

Nello spazio totalmente analogico delle lavagne - tradizionalmente dedicato alla divulgazione scientifica en plein air - Festivaletteratura ospiterà quest'anno una serie di lezioni introduttive agli algoritmi e al machine learning, per spiegarne non solo i principi di base ma le loro sconosciute applicazioni negli ambiti della giustizia, della sanità e della filologia. Nell'ambito delle scienze applicate si possono forse collocare invece le lavagne dedicate alla tattica sportiva: Emanuele Atturo, Emiliano Battazzi, Daniele Morrone e Marco Pastonesi ci parleranno di alcune delle più importanti innovazioni di schemi e concezioni di gioco che hanno rivoluzionato discipline come il tennis, il calcio, il basket e il rugby.
Ma lo sport al Festival vivrà anche di grandi storie: l'ultimo anno della vita di Fausto Coppi, raccontato da Marco Pastonesi e dall'organetto di Alessandro d'Alessandro; le quotidiane abitudini dei campioni del tennis celebrati da Matteo Codignola; le corse in alta quota seguite da Simone Sarasso; le incredibili imprese dei soldati italiani nei campi dei prigionia in Sudafrica durante la seconda guerra mondiale ricordate da Carlo Annese e Federico Buffa; o ancora quelle collezionate da un testimone d’eccezione come Alex Zanardi per dare risalto ai valori dello sport senza eccessi retorici.

Per un museo della lingua italiana

Lo sport, la scienza, l'arte, la storia, la radio, la moda e ovviamente la letteratura saranno chiamati a mobilitarsi in prima persona per un'ambiziosa e indifferibile impresa culturale: la nascita di un museo della lingua italiana. Un progetto mai tentato fino ad oggi che, secondo il disegno di Giuseppe Antonelli, dovrebbe realizzarsi come un percorso espositivo di oggetti – libri, iscrizioni, sculture, raffigurazioni pittoriche, materiali multimediali, ma anche abiti, mezzi di locomozione, strumenti di lavoro, apparecchiature tecnologiche, oggetti d’uso comune – che rimandano a un momento particolare o a una vicenda significativa della nostra storia linguistica. In occasione della presentazione del programma del Festival prevista a luglio, Antonelli illustrerà l'idea del museo e il piano d'azione che dovrebbe portare alla creazione della sua futura collezione. Tutta la comunità del Festival sarà invitata a suggerire o a donare pezzi per il costituendo museo, segnalando attraverso le apposite schede che saranno in distribuzione durante la manifestazione gli oggetti che si riterranno imprescindibili per la raccolta. Durante i giorni della manifestazione scrittori ed esperti chiamati a rappresentare le arti, le scienze e i più disparati settori della vita sociale e culturale manifesteranno ufficialmente il proprio sostegno, conversando con Antonelli su invenzioni, scambi, metafore, interazioni varie intercorse tra il linguaggio usato nel proprio ambito specifico e le parole di tutti, per mostrare come la lingua non sia un’armatura rigida ma un corpo vivente, che cresce ed evolve insieme a chi la usa.

La letteratura in rivista

Coerentemente al lavoro di scouting, di ricerca di talenti emergenti nella letteratura e nell’arte, di monitoraggio di movimenti e tendenze creative in senso lato che Festivaletteratura persegue fin dai primi anni, prosegue con maggior vigore il rapporto avviato con le più innovative riviste cartacee e on-line che si sono affermate in questi ultimi anni in Italia e all'estero come palestre di innovazione culturale. John Freeman, già direttore di Granta e figura di riferimento nel mondo editoriale americano, parlerà al Festival di Freeman’s, la rivista da lui fondata nel 2015 che pubblica contributi e racconti di autori esordienti e di stelle di prima grandezza del firmamento letterario internazionale. In piazza Alberti torneranno gli incontri di pensieri in comune con la rivendita temporanea di giornali italiani e stranieri curata da Edicola 518. Gli argomenti al centro dei dibattiti organizzati dalle redazioni di Cartography, Lezioni di anarchia, Polpettas, il Tascabile e l'Ultimo uomo saranno mappe e geografie, libertà e apprendimento, il racconto dell'artista, scrittura e minoranze, uomini e numeri nella narrazione sportiva. All'interno del programma degli accenti, la Balena Bianca aprirà una riflessione sulla climate fiction nel quadro della narrazione generale dei mutamenti ambientali insieme a Fabio Deotto; mentre – ritornando agli anni ’70 – Angela Borghesi ripercorrerà insieme a Silvio Perrella il caso emblematico degli interventi pubblicati sulle pagine culturali intorno alla Storia di Elsa Morante.
Alla narrazione giornalistica verrà dedicato anche quest'anno Meglio di un romanzo, il progetto rivolto a giovani aspiranti reporter che desiderano andare oltre lo specchio deformante delle ultime notizie. I migliori progetti giornalistici che risponderanno al bando pubblicato sul sito di Festivaletteratura verranno valutati da giornalisti esperti di fronte al pubblico di piazza Alberti nel corso di alcune sedute di pitching coordinate da Christian Elia.

Visioni fotografiche

Nel racconto giornalistico contemporaneo l'immagine rappresenta indubbiamente il mezzo più potente e insieme più utilizzato. La scelta di una descrizione meramente didascalica di un evento o ancor peggio di una composizione estetica che distoglie dalla comprensione di ciò che si fa vedere è spesso la soluzione più praticata da chi sta dietro la macchina fotografica. Guardare oltre la superficie, puntare l'obiettivo là dove si può trovare l'inizio di un racconto è invece la cifra etica e poetica di un fotogiornalismo che sta trovando sempre migliori interpreti a livello internazionale. Lorenzo Tugnoli, recente vincitore del premio Pulitzer e del World Press Photo, e Marco Gualazzini, per più di dieci anni impegnato in una ricerca fotografica che lo ha portato ad attraversare l’intero continente africano, parleranno della necessità di una fotografia vicina alle persone e alle situazioni che ritrae. Paolo Di Paolo - insieme alla figlia Silvia – testimonierà invece di una stagione straordinaria del nostro giornalismo, di cui è stato diretto protagonista con la sua fotocamera, ritraendo per il Mondo la gente comune e i divi del cinema nell’Italia tra gli anni '50 e '60. Intorno a questi temi e al concetto di visione - secondo i punti di vista non sempre coincidenti di discipline e professioni vicine all'ambito fotografico - ruoterà La libellula e il ciclope, un dittico di appuntamenti a cura di Frammenti di fotografia e Giovanni Marozzini e coordinato da Michele Smargiassi con la partecipazione, tra gli altri, di Giovanna Calvenzi, Francesco Cito e Francesco Faeta.

Altre immagini per raccontare

Alle narrazioni per immagini è del resto dedicata ampia parte del programma di Festivaletteratura 2019. Il racconto a fumetti si è definitivamente affermato anche nel nostro Paese, conquistando l'attenzione di un pubblico di lettori che attraversa tutte le generazioni. A un indiscusso maestro del genere come Igort - che tornerà a parlare dei suoi diari di viaggio giapponesi anche attraverso il film Manga Do inserito in Pagine Nascoste -, si affiancheranno lo scozzese Tom Gauld, apprezzato per le sue strisce umoristiche pubblicate sul Guardian e sul New York Times, e autori come Lorenzo Ghetti, Nora Krug, Elisa Macellari e Tony Sandoval ricordati in altre sezioni di questa presentazione. Fuori dallo stretto ambito del fumetto Lorenzo Mattotti racconterà il suo lavoro su La famosa invasione degli orsi in Sicilia per la realizzazione del film di animazione presentato a Cannes; Fausto Gilberti - con Davide Longo - l'infinita e sorprendente serie di scambi, riscritture, ripensamenti che si nasconde dietro la creazione di un libro illustrato; Steven Guarnaccia - con Gabriele Monti - la reinterpretazione in chiave dandy di una fiaba classica come I vestiti nuovi dell'imperatore. Yocci disegnerà i piatti più rinomati della tradizione culinaria giapponese seguendo le indicazioni di Aya Yamamoto e Patrizio Roversi; mentre restando in cucina – ma senza immagini – Miriam Camerini e Paolo Rumiz illustreranno i precetti alimentari delle principali religioni.
Andando agli interventi dedicati al mondo dell'arte, del design e dell'architettura, Anna Ottani Cavina si concentrerà sulla felice stagione in cui le grandi mostre venivano a ridefinire valori e conoscenze, creando autentica sorpresa. Con uguale senso di meraviglia, Navid Kermani proporrà un'inedita lettura dell'arte cristiana, che parte dalla disposizione alla visione propria di un musulmano. Due carriere non parallele all'interno del disegno industriale e della cultura di progetto saranno raccontate in prima persona da Alberto Meda e Clino T. Castelli con l’aiuto di Beppe Finessi e Guido Musante; mentre Luca Molinari toccherà New York e Il Cairo nel suo percorso di esplorazione delle città-mondo, in compagnia di scrittori e architetti internazionali.

Un festival adolescente

Sempre più protagonisti del Festival grazie a Read On - il progetto sostenuto dal programma Creative Europe dell'Unione Europea (www.readon.eu) - i ragazzi troveranno nuovi punti di riferimento all'interno della mappa di Festivaletteratura. Il Chiostro del Museo Diocesano si trasformerà in uno spazio eventi orientato agli adolescenti, con un programma di appuntamenti che – tenendo le porte aperte agli adulti - accoglierà proposte e indicazioni raccolte grazie a Read On durante il corso dell'anno. Tra gli ospiti internazionali più attesi segnaliamo la svedese Frida Nilsson, Annette Herzog e Rasmus Bregnhøi, rispettivamente autrice e illustratore di tumultuose storie d'amore, e ancora Meg Wolitzer, che con Marco Magnone parlerà del complicato passaggio verso l'età adulta. Nell'ambito del fumetto, si inseriscono in questo spazio il messicano Tony Sandoval, autore di graphic novel perennemente in bilico tra il gotico e il fantastico, e il bolognese Lorenzo Ghetti, giovane sperimentatore di generi e di formati. Luigi Ballerini e Marco Dotti terranno un incontro sull’uso del denaro e il significato del lavoro tra i giovanissimi; Gigliola Alvisi e Francesco Cavalli con il musicista Stefano Boccafoglia rievocheranno la figura di Ilaria Alpi in un pomeriggio di letture e musica per sottolineare la necessità di non dimenticare, mentre scrittura, produzione e percezione delle serie televisive verranno scandagliate in due incontri che vedranno la partecipazione di alcuni dei più affermati sceneggiatori ed esperti del settore.
Al Diocesano si terranno inoltre tutti gli incontri targati Read On: la striscia di interviste di blurandevù (con Licia Troisi, Ghemon, Lella Costa e Nicholas Mathieu); la votazione finale di Anthology!2019 – dedicata all'amore – con la partecipazione speciale di Alberto Manguel e Chiara Valerio; l'evento clou di Fanfiction lab alla presenza di Jonathan Stroud, che per l’occasione ha messo a disposizione dei suoi giovani fan la saga di Bartimeus; la "premiazione" dei migliori lavori di My Life in Strips 2019; e ancora il dialogo intergenerazionale e interculturale tra Anna Osei e Elisa Macellari per Passports, e un'indagine su come i libri per adolescenti possano fare da ponte tra ragazzi e adulti a casa, a scuola e in biblioteca coordinata da Giuliana Facchini e Davide Longo.
Al Consorzio di Bonifica di piazza Broletto aprirà Read On Station, uno spazio a metà tra centro di attività e pista di prova per chi è interessato al progetto e in generale agli eventi rivolti agli under 20. Con l'aiuto dei volontari dell'assistenza Read On, i ragazzi potranno immediatamente partecipare a Book Review, Fanfiction Lab e molte altre attività che passano attraverso il sito readon.eu. Alla Read On Station si insedieranno inoltre la centrale operativa di Blurandevù, la fabbrica delle strisce di My Life in Strips (che ospiterà i workshop condotti da fumettisti e illustratori presenti al Festival tra cui Vanna Vinci), i corsi per recensioni web tenuti da Chiara Valerio e Giuliana Facchini, nonché una biblioteca con i libri preferiti dai ragazzi che hanno partecipato ad Anthology e a Read More. Presso la Read On Station avrà sede la redazione “mix” di Passports, chiamata a interrogarsi su come sarà l’Europa del futuro, coinvolgendo gli autori presenti al Festival attraverso brevi interviste. Nello stesso spazio sarà attivo un info-point sulle attività di Read On rivolto a insegnanti, bibliotecari e tutti coloro che lavorano tra libri e ragazzi.

I bambini alla casa del Mantegna

Bambini e famiglie tornano ad occupare la Casa del Mantegna. Stanze, cortili e giardini della splendida dimora quattrocentesca del pittore padovano ospiteranno anche quest'anno - dal mattino fino a notte inoltrata - incontri, laboratori, letture e altre fantasie pensati per il pubblico che va dagli zero ai 12 anni e ai genitori. Un'area relax per chiacchiere, giochi in libertà tra un appuntamento e l'altro e una libreria dedicata ai più piccoli renderanno questo spazio al tempo stesso un unicum nella città del Festival e la realizzazione più compiuta dello spirito di festa, della voglia di sperimentare, della curiosità incontenibile che caratterizza tutta la manifestazione.
Alla tenda del giardino sono attesi alcuni dei più popolari autori per l'infanzia: primo tra tutti Huck Scarry, che nel centenario della nascita del padre Richard porterà a Mantova Zigo Zago, il gatto Sandrino, Mamma Orsa e tutti gli altri personaggi adorati da generazioni di bambini; e ancora lo scrittore e maestro americano Andrew Clements, la svedese Frida Nilsson, autrice di storie strampalate e piene di umorismo. Roberto Piumini racconterà il suo don Chisciotte, mentre Vanna Vinci condurrà i piccoli spettatori alla scoperta dei dinosauri che si nascondono nelle strade di Mantova. Di lupi si troveranno a parlare Giuseppe Festa e Mario Ferraguti, Telmo Pievani e Andrea Vico dei segreti delle piante, Marco Magnone e Stefano Tofani della difficile arte di diventare grandi; Simona Gallerani, Edwige Pezzulli, Tullia Sbarrato e Rosa Valiante delle origini dell’universo e della comparsa dei primi buchi neri.
Nelle stanze interne alla Casa del Mantegna carta bianca - e matite colorate - all'immaginazione di artisti e illustratori: Antonella Abbatiello, Giacomo Agnetti, Rasmus Bregnhøi, Vittoria Facchini, Sarah Mazzetti (autrice della copertina del programma del Festival 2019), gli ucraini Andriy Lesiv e Romana Romanyshyn si lanceranno in arditissime creazioni confidando nella complicità dei bambini. Tra filosofia e arte si collocherà il laboratorio pensato dai Ludosofici, mentre Laura Bonalumi, Paola Caridi, Susanna Mattiangeli ed Emanuela Nava cercheranno con nuovi racconti di soddisfare l'inesauribile desiderio di ascoltare storie dei bambini. In questo senso, al già ricchissimo programma di appuntamenti della Casa del Mantegna verrà aggiunto un ciclo serale d’incontri dedicato alla fiaba: Pino Costalunga, Dario Moretti e Giusi Quarenghi ripescheranno favole più o meno note, divertenti e paurose dalla tradizione popolare albanese, dalle raccolte “classiche” e dai libri della Bibbia.
Al primo piano si rimetterà in moto la giostra di Girotondo con nuove, luccicanti attrazioni. Il percorso ludico pensato per accendere la curiosità di bambini e genitori e mettere alla prova le loro abilità manuali e d'ingegno quest'anno vedrà impegnati Giacomo Agnetti, Alessio D'Ellena, Steven Guarnaccia, i Ludosofici, Susanna Mattiangeli, Sarah Mazzetti e la coppia Andriy Lesiv/Romana Romanyshyn. Come d'abitudine, Girotondo sarà accessibile in completa autonomia per tutta la durata del Festival, e il prezioso libretto di istruzioni consegnato all’ingresso darà indicazioni su come continuare a giocare una volta tornati a casa.

Poesia e oltre

Festivaletteratura rinnova la sua costante attenzione verso la parola poetica attraverso un programma che vedrà tra le presenze internazionali - oltre al già ricordato Wole Soyinka - il ritorno del premio Pulitzer Philip Schultz, a cui si aggiungerà una serie di incontri con alcuni degli autori più significativi nel panorama della poesia italiana contemporanea: Chandra Livia Candiani, Anna Maria Farabbi, Umberto Fiori, Antonio Prete, Patrizia Valduga. Al centro dell'intervento di Giorgio Agamben sarà l’attualità della tensione tra dialetto e italiano nella lingua poetica del XXI secolo, a fronte di una rinnovata attenzione editoriale verso i poeti dialettali classici e contemporanei. Un "secondo tempo" di Voci dal Novecento - testimonianza corale su alcuni poeti italiani del secolo scorso troppo rapidamente dimenticati - si terrà al Conservatorio "Campiani" dopo il successo incontrato a Festivaletteratura 2018.
Non mancheranno le esondazioni della poesia in territori artistici confinanti, quasi a testarne la vera forza espressiva. In Ultima Poesia, performance multiestetica per quattro poeti e un musicista, Tommaso Di Dio, Giuseppe Nibali, Damiano Scaramella e Fabrizio Sinisi contamineranno i propri versi con le arti visive, l'esercizio critico, il cinema, la sonorità musicale. Mimmo Borrelli, autore di un teatro di poesia, porterà al Festival Napucalisse, un oratorio laico che canta una Napoli innocente e dannata attraverso una lingua nuova, fatta di mare e di fuoco.
teatro e altri spettacoli
La ricerca intorno alla pratica drammaturgica proseguirà con scrittura in scena, la serie d'incontri condotti da Magdalena Barile che vedrà quest'anno la partecipazione di Mimmo Borrelli e di Chiara Lagani dei Fanny & Alexander. A prosecuzione del dialogo sul proprio lavoro, Borrelli e Lagani terranno ciascuno un breve laboratorio di avvicinamento teatrale al testo letterario, per far sperimentare al pubblico un’inconsueta modalità di relazione alla pagina scritta capace di scardinare le normali abitudini di lettura.
Fanny & Alexander porteranno al Festival Se questo è Levi, performance/reading itinerante in tre momenti che si propone come testimonianza "in presenza" dell'attualità di Primo Levi, grazie allo straordinario lavoro di immedesimazione dell'attore Andrea Argentieri. Un altro omaggio attraverso il teatro è quello riservato ad Alberto Moravia con La donna leopardo, un collage di testi moraviani e non solo risalenti agli ultimi anni della vita dello scrittore romano recitati da Michela Cescon e cuciti insieme dalla narrazione di Lorenzo Pavolini. Tre gli spettacoli scelti per il pubblico dei ragazzi: Lupi, tenera storia sulla cattiveria e la ferocia di e con Roberto Abbiati e Johannes Schlosser; Leo delle meraviglie, una festa di compleanno per Leonardo da Vinci pensata dai Drammatico Vegetale; Alzati, Martin, un’inedita pièce di Roberto Piumini su Martin Luther King che debutterà proprio a Festivaletteratura.
Cortocircuiti tra letteratura, musica e creatività variamente intesa, i bonus track tornano sui palchi di Festivaletteratura con nuovi protagonisti: Frankie hi-nrg mc, tra i capostipiti del rap italiano, dialogherà con Federico Taddia e Antonio Dikele Distefano, scrittore che al rap deve moltissimo; Vittorio Brumotti parlerà con Davide Longo di pericoli e sfide; Francesco De Carlo, attore-autore di stand-up comedy, cercherà di definire con Francesco Abate una sorta di scala Mercalli della comicità.
Un filo musicale lega alcune delle altre proposte di spettacolo al Festival: la conferenza-concerto sulla storia della liuteria mantovana organizzata in collaborazione con Oficina OCM; Muro, io ti mangio!, percorso botanico da palcoscenico con letture e musiche è  ideato da Carlo Bava e Maria Cristina Pasquali; la serata "da conigli" di Marco Presta accompagnato da Max Paiella e Attilio Di Giovanni alla chitarra e alla tastiera.

Pagine nascoste

Pagine Nascoste proporrà anche quest'anno il meglio della produzione di documentari dedicati a scrittori, libri e altre curiosità letterarie. Nel cartellone delle proiezioni previste al Cinema Oberdan spiccano The Miracle of the Little Prince, celebrazione del libro di Antoine de Saint-Exupéry attraverso i suoi traduttori in alcune delle lingue più rare al mondo; Worlds of Ursula K. Le Guin dedicato alla grande autrice di fantascienza recentemente scomparsa; The Invented Biography biografia immaginaria di Roberto Bolaño costruita sui luoghi dei suoi romanzi e racconti. I film di Pagine Nascoste partiranno come sempre in tour a conclusione del Festival, e potranno essere richiesti per proiezioni pubbliche in tutta Italia.

Archivio 10 anni

Festivaletteratura festeggerà quest'anno i 10 anni di attività del suo Archivio, pubblicando per l'occasione l'Archivio Enigmistico, sedici pagine di cruciverba, sciarade, rebus, anagrammi e altri giochi risolvibili unicamente attraverso una conoscenza puntuale di tutto quello che è accaduto nelle ventidue trascorse edizioni. Per risolvere gli enigmi, oltre a cercare suggerimenti durante le code, sarà possibile ricorrere al nuovo sito web dell'Archivio, facilmente consultabile anche attraverso cellulare. Grazie alle nuove maschere di ricerca, sarà più facile effettuare esplorazioni a tappeto su autori, luoghi, eventi e temi del Festival dal 1997 a oggi. Chi invece preferisce giocare in squadra non potrà mancare alla pirotecnica serata quiz, con giochi su audio, video e foto conservati in archivio. 



Per dettagli sul programma e informazioni circa l'accredito vi consigliamo di leggere le istruzioni pubblicate sul sito del Festivaletteratura di Mantova.

martedì 23 luglio 2019

Aspettando il Salone Internazionale del Libro di Torino 2020: il festival culturale inizia a settembre

Nella primavera del 2020, precisamente dal 14 al 18 maggio, Torino sarà il fulcro nevralgico della letteratura italiana e internazionale, centro nevralgico di incontro, dibattiti, tavole rotonde ed eventi. Sembra un periodo lontano eppure, da quest'anno, l'attesa sarà ancora più piacevole dal momento che a settembre inizierà un ciclo di incontri dal titolo Aspettando il Salone.



Come riporta il comunicato stampa, Aspettando il Salone è un "progetto di Fondazione Circolo dei lettori in collaborazione con Associazione Torino, La Città del Libro, la rassegna porta gli autori dai lettori, stimolando curiosità e dialogo intorno ai libri, diffondendo cultura e nuove storie sul territorio, grazie alla partecipazione preziosa di Scuola Holden – Contemporary Humanities, Colti – Consorzio Librai Torinesi Indipendenti, Biblioteche Civiche Torinesi, TorinoReteLibri e Rete delle Case del Quartiere, veri presidi della cultura in una città che tiene unita la filiera del libro. Fondamentale la collaborazione delle case editrici e dei più importanti Festival letterari autunnali italiani. 
Aspettando il Salone vedrà protagonisti scrittori e scrittrici dal mondo in un confronto libero e aperto con il pubblico dei lettori. Ideato come un festival culturale, lungo mesi invece di giorni, la rassegna sarà l’occasione per incontrare autori cult, vere leggende della letteratura contemporanea, ma anche per fare nuove scoperte letterarie. Il meglio della nuova stagione editoriale, italiana e internazionale, arriverà nella città del libro, aspettando maggio. 

Di seguito il dettaglio degli incontri

10.09.19 | Jonathan Safran Foer
Sarà Jonathan Safran Foer ad aprire la stagione della Fondazione Circolo dei lettori e Aspettando il Salone, martedì 10 settembre, ore 18 all’Aula Magna della Cavallerizza Reale (via Giuseppe Verdi, 9), con il patrocinio dell’Università degli Studi di Torino. Possiamo salvare il mondo prima di cena (Guanda), riflessione su tutti quei gesti individuali che possono avere un impatto significativo sulla crisi del pianeta, è al centro del dialogo dello scrittore americano con Paolo Giordano. 
L’autore di Ogni cosa è illuminata e Molto forte, incredibilmente vicino è convinto che se tutti cominciano a fare la propria piccola parte si potrà ancora impedire che la crisi del pianeta diventi irreversibile. Questa è la tesi del pamphlet che irrompe nel dibattito intorno al global warming, stimolando i singoli a operare cambiamenti nel proprio stile di vita, dimenticando la rassegnazione. Dopo Se niente importa, saggio-inchiesta sulle condizioni imposte agli animali dall’allevamento industriale, Foer torna a parlare di come le scelte quotidiane possano cambiare il mondo e far sì che la Terra continui a essere una casa ospitale, non solo per gli esseri umani ma anche per le altre specie. (Partner EXKi) 

11.09.19 | Salvatore Scibona
Il giorno dopo, mercoledì 11 settembre, ore 18, sarà Salvatore Scibona a prendere parola, dividendo il palco del Circolo dei lettori (via Bogino, 9) con Fabio Geda. Nato a Cleveland, Ohio, da una famiglia di immigrati siciliani, lo scrittore dirige il Cullman Center for Scholars and Writers della New York Public Library. Il volontario (66thand2nd) arriva dopo La fine, inserito nella prestigiosa lista dei 20 Under 40 del New Yorker e finalista al National Book Award. 
Il nuovo libro racconta la storia di Vollie Frade, ragazzo dell’Iowa, reduce del Vietnam. Dopo 412 giorni di prigionia, unico sopravvissuto di una missione fantasma in Cambogia, ha deciso di cancellare il proprio passato, abbandonare i genitori, e diventare “nessuno”. Così, quando un civile sibillino che ama citare la Bibbia lo contatta per unirsi a una cellula dei servizi segreti, Vollie assume l’identità di Dwight Elliot Tilly. È con questo nome, dopo l’epilogo scioccante del suo primo incarico, che cercherà di rifarsi una vita con Louisa e con il piccolo Elroy, conosciuti in un ranch abbandonato nel deserto del New Mexico, dove il vecchio compagno d’armi Bobby Heflin, fuggito chissà dove, aveva creato una comune fondata sull’autarchia e sul libero amore. 


12.09.19 | Valeria Luiselli

Giovedì 12 settembre, ore 18, Valeria Luiselli porterà alla Biblioteca Civica Centrale (via della Cittadella, 5) Archivio dei bambini perduti (La Nuova Frontiera), con Martino Gozzi. La scrittrice, nata a Città del Messico nel 1983 e cresciuta in Sudafrica, è collaboratrice del New York Times e delle riviste letterarie Granta e McSweeney’s. Il suo nome è inserito nella lista Bogotà39, che raccoglie i trentanove migliori autori latinoamericani under 40. Il nuovo romanzo, intreccio di voci, suoni e immagini, racconta di una famiglia che si confronta oggi con il senso della giustizia e dell’uguaglianza.
Libro on the road, ricco di immagini potenti, narra la storia del viaggio in automobile di una giovane coppia che con i figli lascia New York diretta in Arizona. La famiglia procede tranquilla, si gioca, legge e canta nell’abitacolo, ma la radio trasmette notizie sempre più allarmanti di una “crisi migranti”: sul confine degli Stati Uniti, migliaia di bambini premono per attraversare la frontiera. Finiranno in prigione, o peggio. Il viaggio continua, la famiglia attraversa la Virginia, il Tennessee, l’Oklahoma e il Texas; padre e madre, però, sono sempre più lontani. La loro avventura sarà al contempo grandiosa e straziante.

23.09.19 | Daniel Saldaña París
Nato a Città del Messico nel 1984, Daniel Saldaña París è scrittore, saggista e poeta. Inserito nelle classifiche México20 e Bogotá39, è tra i migliori autori contemporanei del Messico e dell’America Latina. Al Circolo dei lettori, lunedì 23 settembre, ore 18 porterà il nuovo La linea madre (Chiarelettere), narrazione penetrante che dimostra come una singola famiglia e una sola infanzia, proiettate sullo sfondo della storia, possano rivelare il cuore nascosto di una nazione.
È il 1994 a Città del Messico. A dieci anni, il figlio di Teresa crede che sua madre sia andata per qualche giorno in campeggio quando lei lascia improvvisamente la loro casa. Rimasto con la sorella maggiore e un padre assente, trascorre le sue giornate a giocare da solo e a cimentarsi compulsivamente con le figure perfette degli origami. Ma la madre non torna, e lui, come un piccolo detective, si mette a cercare gli indizi del suo allontanamento. Scoprirà che Teresa non era la madre che sembrava: dietro la sua scomparsa c’era il desiderio di scappare e unirsi ai rivoluzionari dell’esercito zapatista nel Sud del Paese. Con l’aiuto di un nuovo amico poco raccomandabile, il bambino intraprenderà un viaggio in pullman verso l’ignoto, determinato a rimettere insieme i pezzi del suo mondo in frantumi.

25.09.19 | David Nicholls
400.000 copie vendute in Italia e oltre 8 milioni nel mondo: questi sono in numeri di Un giorno, romanzo di David Nicholls diventato film con Anne Hathaway e Jim Sturgess nel 2011. Grazie a quest’opera, lo scrittore inglese si è fatto conoscere e amare per la sua innata capacità di farci ridere e piangere. Mercoledì 25 settembre alle ore 21 presso la Scuola Holden (piazza Borgo Dora, 49) presenterà il nuovo Un dolore così dolce (Neri Pozza), titolo che cita un verso di Romeo e Giulietta e che racconta il brivido del primo amore e la potenza dell’amicizia. Una commedia amara sull’impervio passaggio all’età adulta, sul potere vivificante dell’amicizia e sulla fulminea, bruciante esperienza del primo amore. 
È l’estate del 1997 a Londra, l’estate del New Labour, della morte di Lady Diana e della fine della scuola per Charlie Lewis. Cinque anni terminati in un batter d’occhio e suggellati dall’immancabile ballo nella palestra della scuola, coi professori alla consolle che azzardano persino Relax dei Frankie Goes to Hollywood o Girls and Boys dei Blur, i ragazzi che si dimenano selvaggiamente e le ragazze che ancheggiano con malizia. Cinque anni in cui Charlie Lewis si è distinto per non essersi mai distinto in nulla. Né bullo né mansueto, né secchione né ribelle, né amato né odiato, insomma uno di quei ragazzi che, a guardarli nella foto di fine scuola, si stenta a ricordarli, poiché non sono associati ad alcun aneddoto, scandalo o grande impresa. Poi, un giorno, Fran Fisher irrompe nella sua vita. Fran è tutto ciò che Charlie non è: popolare, spigliata, irriverente e, per quanto improbabile, Charlie inizia a sperare di riuscire a fare breccia nel cuore della ragazza. Per stare con lei, tuttavia, deve affrontare una sfida improba: entrare a far parte della compagnia diretta da un tipo paffuto e con gli occhioni da King Charles Spaniel. E se la Compagnia appare, a tratti, come una setta, la verità è ancora più terrificante: il prezzo della speranza, a quanto pare, è rappresentato da William Shakespeare. 

21.10.19 | Bret Easton Ellis
Da oltre trent’anni, l’uscita di un suo libro è considerata un evento: il sesto ospite della rassegna è Bret Easton Ellis, un vero scrittore di culto, che porterà al Circolo dei lettori (via Bogino, 9) lunedì 21 ottobre, ore 21, la sua prima opera di non fiction. È Bianco, in uscita a ottobre per Einaudi, indagine senza sconti nel rimosso dello spirito del tempo. 
Ellis ha esordito con Meno di zero a soli 21 anni e da quel momento è diventato uno degli autori più incisivi non solo degli Anni Ottanta, ma anche dei Novanta e dei Duemila, che ha raccontato in libri epocali, come American Psycho, e visionari, come Glamorama e Lunar Park. Dall’ultimo romanzo, Imperial Bedrooms, seguito di Meno di zero, sono passati dieci anni e il ritorno è uno dei libri più chiacchierati da mesi, tra articoli infuocati e polemiche online. Sintesi perfetta di autobiografia e satira sociale, Bianco è una critica tanto affilata quanto spassosa di alcune delle piaghe che affliggono il presente: l’ipocrisia elevata a galateo, il moralismo che sostituisce il giudizio estetico, la paura di esprimere un’opinione perché si finirebbe impallinati dai «vendicatori» dei social. 
E se quelle di Ellis non fossero solo provocazioni, ma un invito a essere più sinceri, più autentici, a pensare con la propria testa senza preoccuparsi costantemente dell’opinione degli altri? 
22. 10.19 | Eshkol Nevo
Eshkol Nevo è tornato con un nuovo, sorprendente libro, il suo più venduto fino a oggi in Israele: un racconto autobiografico di uno scrittore sull’orlo dell’abisso, pronto a lasciarsi andare alle più intime confidenze. È L’ultima intervista (Neri Pozza). Lo scrittore israeliano si racconterà martedì 22 ottobre a Torino. 
«Ha sempre saputo che sarebbe diventato scrittore? No. Ma a un certo punto, durante l’adolescenza, mi sono reso conto che le mie fantasie masturbatorie erano molto più dettagliate di quelle dei miei amici più cari. Loro andavano dritto al sodo, era uno scatto fotografico. Nelle mie c’erano ostacoli, conflitti, figure a tutto tondo. Dovevo credere alle mie fantasie, per eccitarmi. Perciò approfondivo i minimi dettagli. Mi ricordo una notte, quattro amici per la pelle a dormire in sacchi a pelo nel seminterrato della casa di Hagai Carmeli a Ramot, e ciascuno ha raccontato la sua fantasia. Io ero l’ultimo, e quando ho finito di parlare si erano addormentati tutti, tranne Ari, che prima di chiudere definitivamente la lampo del sacco a pelo ha commentato con voce assonnata: fratello, secondo me farai lo scrittore. Ma devi imparare a stringere». 

23.10.19 | Samanta Schweblin
Paragonata a Shirley Jackson, David Lynch e alla serie Black Mirror, Samanta Schweblin in Kentuki (Edizioni SUR) esplora il lato più inquietante della modernità. È una delle scrittrici argentine contemporanee più apprezzate a livello internazionale, già finalista del Man Booker International con Distancia de rescate. Per lei, doppio incontro, mercoledì 23 ottobre, sia in una scuola cittadina, in mattinata, sia alle ore 18 per il pubblico. 
Il mondo è invaso dai kentuki, all’apparenza innocui peluche che vagano nelle case di Buenos Aires, ma anche di Zagabria, Pechino, Perugia o Tel Aviv. Sono robottini dotati di telecamere al posto degli occhi e rotelle ai piedi, hanno la forma di topolini, corvi, draghi e conigli, sembra che non possano far male. Sono una mania, tutti vogliono possederne uno. Ma in realtà i kentuki scrutano, sbirciano, si muovono per soddisfare la curiosità di chi li manovra da lontano. Capita così che una pensionata di Lima possa sapere tutto di un’adolescente tedesca o un ragazzino di Antigua, attraverso il suo kentuki sia in grado di vedere la neve, spiando un suo coetaneo norvegese. Nuove forme di voyeurismo e ossessione, quindi, in un romanzo che apre uno squarcio nella narrazione del reale. 

25.10.19 | Isabel Allende
Scrittrice da 50 milioni di copie vendute, Isabel Allende è tra le più amate del mondo. Nata a Lima nel 1942, è nipote di Salvador Allende, il presidente del Cile morto nel golpe del 1973. Nel suo Paese ha lavorato come giornalista per poi trasferirsi in Venezuela e successivamente negli Stati Uniti. Con il suo primo romanzo, La casa degli spiriti del 1982, si è subito affermata come una delle voci più importanti della narrativa contemporanea in lingua spagnola. Nel 2014 l’allora presidente Obama l’ha premiata con la Medaglia presidenziale della libertà. 
L’autrice ha in serbo per i suoi lettori un nuovo libro, edito da Feltrinelli, che presenterà a Torino venerdì 25 ottobre, ore 18. 

17.11.19 | Leiji Matsumoto
Celebre autore di Captain Harlock, Galaxy Express 999 e Corazzata Spaziale Yamato, il Maestro Leiji Matsumoto è atteso domenica 17 novembre, ore 18 alla Scuola Holden (piazza Borgo Dora, 49). Un incontro ideato per celebrare l’opera e sentir raccontare dalla sua viva voce il proprio percorso autoriale. 
È lui ad aver inventato il pirata spaziale più celebre del mondo, pubblicato per la prima volta in Giappone nel 1977 e diventato serie tv leggendaria anche in Italia. È il racconto di un ribelle silenzioso e affascinante, Captain Harlock, che decide di combattere l’ordine delle cose, per scuotere la gente dalla rassegnazione. Un altro frutto dello sguardo di Matsumoto sul futuro è Galaxy Express 999, ambientato nel 2221 nella modernissima Megalopolis. E ancora si ricorda il manga Queen Emeraldas, diventato anch’esso serie, storia di Hiroshi, giovane orfano che sogna di costruire una nave ed essere finalmente libero. Anche Corazzata spaziale Yamato parla del domani, un futuro in cui imperversa la guerra tra umani e alieni: solo la tecnologia della regina Starsha può salvare i terrestri dalla distruzione. 
L’evento è in collaborazione con Associazione Culturale Leiji Matsumoto, ente che nasce con lo scopo di promuovere, sviluppare e perseguire finalità culturali inerenti la divulgazione delle opere, il valore artistico e letterario nonché ogni altro riferimento al Maestro Leiji Matsumoto, mangaka giapponese di fama internazionale, che dell’Associazione è Presidente Onorario. 

18.11.19 | Amitav Ghosh
Una straordinaria avventura alla ricerca di un misterioso mercante d’armi, un epico viaggio dall’India fino all’Italia. È il nuovo romanzo di Amitav Ghosh, tra i più importanti scrittori indiani contemporanei che arriverà a Torino lunedì 18 novembre, ore 18. L’isola dei fucili (Neri Pozza) è il risultato di numerosi soggiorni in Italia dell’autore: le storie che ha ascoltato e i luoghi che ha visitato gli hanno fornito l’ispirazione per la sorprendente trama di questo romanzo. 
Bundook. Fucile. Una parola comune che, in un giorno qualunque, è capace di rovesciare il mondo di Deen Datta. Commerciante di libri rari e oggetti d’antiquariato asiatico, Deen è abituato a vivere nella tranquillità domestica. Indiano stabilitosi a Brooklyn, l’uomo si barcamena tra le visite al suo terapeuta e i propri problemi finanziari. Ma una visita a Calcutta rischia di far deragliare il suo esilio autoimposto: all’improvviso Deen si troverà costretto a intraprendere un viaggio straordinario che lo porterà dall’India a Los Angeles, fino a Venezia.
L’isola dei fucili fornisce l’impietoso ritratto di un mondo sull’orlo di una trasformazione inarrestabile, un’apocalisse al rallentatore dovuta ai cambiamenti climatici. Ma è anche una grande storia di speranza, la storia di un uomo in cui viene riaccesa la fede nel futuro.

18.11.19 | André Aciman
È l’autore di Chiamami col tuo nome, romanzo diventato film Premio Oscar per la miglior sceneggiatura non originale, diretto da Luca Guadagnino. Dopo Notti bianche, Harvard Square, Variazioni su un tema originale, il memoir Ultima notte ad Alessandria e la raccolta di saggi Città d’ombra, tutti pubblicati da Guanda, André Aciman torna con Cercami (Guanda), seguito del fortunato esordio. Maestro nel raccontare i desideri del cuore e le oscillazioni dei sentimenti, lo scrittore è atteso a Torino lunedì 18 novembre, ore 21. 
Il nuovo romanzo racconta le vite successive dei protagonisti di Chiamami col tuo nome. L’idea della giovinezza e della vecchiaia scorre attraverso tutta la narrazione, il riscoprire una vita che pareva già al tramonto, il risvegliarsi delle passioni, la forza travolgente dell’amore che tutto può e tutto vuole. Ritroviamo Elio, ora un trentenne pianista e docente al conservatorio di Parigi, e Oliver, che ha quarantadue anni ed è professore universitario con due figli adolescenti. Stelio, il padre di Elio, è separato dalla moglie afflitta da demenza senile e incontra un nuovo amore. Elio passerà una notte indimenticabile con Raùl, e Oliver tornerà in Italia, di nuovo ospite della famiglia di Elio in Liguria. Dalle sue parole si comprende che il sentimento provato in quella lontana estate, quando tutto pareva possibile, non si è più ripetuto con quella intensità, che la giovinezza è svanita e la sua vita si è fissata per sempre in quel momento.

19.11.19 | David Grossman 
David Grossman (Gerusalemme 1954), noto per il suo impegno volto a una risoluzione pacifica della questione palestinese, è uno dei più grandi narratori contemporanei. È diventato un caso letterario nel 1988 con Vedi alla voce: amore. Suoi sono anche alcuni celebri libri-inchiesta dedicati alla questione palestinese e una fortunata serie per bambini.



Per informazioni sugli incontri si consiglia di visitare il sito del Salone del Libro.
Tutti gli incontri sono a ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili. È possibile prenotare se in possesso della Carta Plus del Circolo dei lettori. Differenti modalità di prenotazione saranno comunicate tempestivamente. 

Meetings on Art: conversazioni, performance e dibattiti alla Biennale Arte Venezia 2019

Meetings on Art è un programma di conversazioni, performance e dibattiti che si svolgerà durante la 58° Esposizione Internazionale d'Arte, fino al 24 novembre 2019.

Alex Baczynski-Jenkins, Untitled (Holding Horizon), Credit Riccardo Banfi. Courtesy Delfina Foundation and Arts Council England. 

Conversazioni con gli artisti 

Durante i sei mesi di Mostra il pubblico potrà apprendere qualcosa in più di May You Live In Interesting Times direttamente dalla voce dei suoi protagonisti. Il Curatore Ralph Rugoff incontrerà alcuni degli artisti partecipanti per approfondire alcuni dei temi principali della Mostra. Il programma include una serie di conversazioni con alcuni degli artisti partecipanti: Lara Favaretto ha discusso con la storica dell'arte e curatrice Angela Vettese (evento svoltosi il 14 giugno); Dominique Gonzales-Foerster, Tomàs Saraceno, Margaret Wertheim e Anicka Yi incontreranno Ralph Rugoff in un dibattito sulla relazione tra l’arte e le tematiche tecnologiche, sociali e ambientali (Teatro alle Tese dell’Arsenale, 14 e 15 settembre). 
Nell'ambito del Progetto Speciale del Padiglione delle Arti Applicate, il 22 ottobre si terrà un simposio su Felicita Bevilacqua La Masa. L'incontro sarà presieduto da Paolo Baratta, Presidente della Biennale di Venezia, con la partecipazione, tra gli altri, di Marysia Lewandoska e Angela Vettese.  Infine, Paolo Baratta e Ralph Rugoff incontreranno il pubblico domenica 24 novembre al Teatro alle Tese dell’Arsenale per discutere sull'eredità della Biennale Arte 2019. 

Il programma include artisti che stanno segnando ‘la performance’ di ultima generazione come boychild, Alex Baczynski-Jenkins, Vivian Caccuri, Cooking Sections, Invernomuto, Paul Maheke, Nkisi, Nástio Mosquito, Victoria Sin, Florence Peake and Eve Stainton, Vivien Sansour, Zadie Xa, Bo Zheng, e altri. Nell’ambito delle loro diverse pratiche che abbracciano la danza, la musica e l'arte visiva, questi artisti aprono nuove possibili letture di territori culturali più 
ampi. Attraverso la curiosità onnivora dei loro approcci ibridi e transnazionali, propongono forme più complesse che sfidano la percezione dei tempi in cui viviamo.

boychild, Untitled Hand Dance, Credit Riccardo Banfi. Courtesy Delfina Foundation and Arts Council England. 

boychild, Untitled Hand Dance, Credit Riccardo Banfi. Courtesy Delfina Foundation and Arts Council England. 
Florence Peake and Eve Stainton, Apparition Apparition, Credit Riccardo Banfi. Courtesy Delfina Foundation and Arts Council England. 

Florence Peake and Eve Stainton, Apparition Apparition, Credit Riccardo Banfi. Courtesy Delfina Foundation and Arts Council England. 

Informazioni e Tickets

Biennale Arte 2019 - May You Live In Interesting Times: 
https://www.labiennale.org/en/art/2019/information#tickets

11 May > 24 November 2019
closed on Mondays (except 13 May, 2 September, 18 November)

Giardini: open 10 am to 6 pm
Arsenale: open 10 am to 6 pm
Arsenale: on Fridays and Saturdays, until 5 October, open 10 am to 8 pm

Forte Marghera:
7 May > 6 October 2019, open 1 pm to 9 pm
closed on Mondays

It’s About Time / Era Ora di Marysia Lewandowska: Progetto Speciale al Padiglione delle Arti Applicate - La Biennale di Venezia

It’s About Time / Era Ora
Marysia Lewandowska
Padiglione delle Arti Applicate 
Progetto Speciale della 58° Esposizione Internazionale d’Arte  - La Biennale di Venezia 
In collaborazione con il Victoria and Albert Museum di Londra
Sale d’Armi dell’Arsenale 


Paolo Baratta, Presidente della Biennale di Venezia, spiega che «quest’anno il progetto di mostra trova l’ispirazione nella visita all’Archivio Storico della Biennale e alle collezioni del V&A. Marysia Lewandowska rivolge la sua attenzione alla storia della Biennale e, in particolare, alle sue origini, rimanendo colpita dal netto predominio di "uomini" tra le persone citate nella sua storia ufficiale fin dalla fondazione.»   

Era ora analizza l’apparente assenza delle donne nelle narrazioni storiche legate a mostre e musei. Costituita da un’installazione sonora, filmati d’archivio e da una colonna sonora scritta per l’occasione, la mostra vuole rappresentare una versione radicale e alternativa della storia. 




Il progetto prende le mosse dai resoconti delle riunioni organizzate dall’allora sindaco di Venezia,  il poeta Riccardo Selvatico, a cui partecipavano i cittadini, gli intellettuali e gli imprenditori più in vista della città. Quei primi incontri, animati da ideali di orgoglio civico, filantropia e bene pubblico, portarono alla formazione della Biennale nel 1895. 

«Una sola figura femminile – ricorda Baratta - spicca nella storia ufficiale della Biennale dei primi tempi, Felicita Bevilacqua La Masa, paradossalmente colei che favorì prima e sostenne poi una sorta di ‘controbiennale’, nella quale si presentavano alcuni artisti refusés delle biennali ufficiali. Perché non immaginare un totale rovesciamento? Perché non immaginare una Biennale pensata da donne, fondata da donne e gestita da donne? E Baratta che organizza una Secessione?» 

Le ricerche d’archivio hanno in effetti svelato le tracce di questo dibattito parallelo che si svolse a Venezia in quel periodo, animato dalla Bevilacqua La Masa, che nel 1899 lasciò in eredità Ca’ Pesaro alla Galleria d’Arte Moderna, creando così spazi destinati ai giovani artisti. La sola idea che esistessero degli incontri tra le donne di spicco di Venezia volti a discutere di arte e filantropia, apre un nuovo campo di studio che evidenzia il ruolo del dissenso nella creazione della cultura contemporanea. 

Il film a colori proiettato in mostra è ottenuto da riprese in 16mm e ritrovato a Blythe House, sede dell’archivio del V&A. Il film originale, girato da una troupe di professionisti nel corso del 1978, mostra i particolari ‘del museo al lavoro’: curatori, conservatori e docenti alle prese con le consuete attività quotidiane interagiscono dinamicamente sul ‘set’, evidenziando il ruolo che allestimento e ripetizione giocano nei rituali istituzionali del museo. Il progetto nel complesso pone la domanda di come le donne possano testimoniare e reinterpretare storie che le hanno viste ai margini e tradizioni create senza la loro partecipazione. Era ora. 

Professioniste italiane provenienti da Londra e da Venezia ricreano per la mostra uno scenario parallelo secondo il quale sono state le donne a gettare le fondamenta della Biennale, facendo così emergere per la prima volta le loro ‘voci inascoltate’ in un dibattito che riecheggia nel Padiglione delle Arti Applicate, attirando l’attenzione sui meccanismi di creazione e diffusione del sapere. 

«Reimmaginare la realtà documentata come vissuta da persone diverse da quelle documentate – spiega Baratta - significa rendere vitale un archivio, significa trasformarlo in una fonte di ispirazione e ammettere che esso non va consultato solo per trovare quello che manca, ma anche per quello che avrebbe potuto essere.» 

«Si tratta di una sfida alla nostra stessa immaginazione. Come si poteva immaginare all'epoca – chiosa il Presidente Baratta - che oggi la struttura organizzativa della Biennale sarebbe stata formata per la maggior parte da donne, o che molti curatori siano in realtà curatrici, e che in questa Biennale Arte per la prima volta il numero delle artiste superi quello degli artisti? La realtà si è ribellata e insegue l’arte.» 



Tristram Hunt, Direttore del V&A, da parte sua ha affermato: «Quest’anno il Progetto Speciale per il Padiglione delle Arti Applicate, il quarto dall’inizio della produttiva collaborazione tra La Biennale di Venezia e il V&A, presenta un’installazione di Marysia Lewandowska che esplora le ricche e voluminose raccolte archivistiche del V&A e della Biennale, due istituzioni fondate alla fine del XIX secolo in uno spirito di grande ottimismo, internazionalismo e orgoglio civico. L’accurato montaggio, realizzato dalla Lewandowska attingendo alle immagini tratte dal film d’archivio del V&A e al materiale della Biennale scoperto durante le sue ricerche, ha l’intento di esplorare i meccanismi politici e sociali responsabili della formazione degli spazi culturali nei musei e nelle mostre internazionali. Così facendo l’artista stabilisce delle nuove condizioni in cui le immagini e le voci femminili prive di riconoscimento sono libere di emergere.» 

Un simposio su Felicita Bevilacqua La Masa presieduto da Paolo Baratta e con la partecipazione, tra gli altri, di Marysia Lewandoska e Angela Vettese, si terrà il 22 ottobre al Teatro alle Tese dell’Arsenale. L’incontro fa parte del programma delle “Conversazioni con gli artisti” dei Meetings on Art della Biennale Arte 2019.  


Informazioni e Tickets

Biennale Arte 2019
May You Live In Interesting Times: 
https://www.labiennale.org/en/art/2019/information#tickets

11 May > 24 November 2019
closed on Mondays (except 13 May, 2 September, 18 November)

Giardini: open 10 am to 6 pm
Arsenale: open 10 am to 6 pm
Arsenale: on Fridays and Saturdays, until 5 October, open 10 am to 8 pm

Forte Marghera:
7 May > 6 October 2019, open 1 pm to 9 pm
closed on Mondays