Indagine sulla Follia – Il secondo libro più misterioso al mondo
Questo articolo è un guest post scritto da Luca Sempre.
Oggi ti parlerò della Follia
nell’Arte, e lo farò in modo misterioso. Diverso, se preferisci. Spesso infatti la parola Follia viene associata a tutto ciò che non riusciamo a comprendere
e che al tempo stesso induce in noi una sensazione straniante, come quando osserviamo una persona che si atteggia in
modo bizzarro e inquietante e non ne comprendiamo il senso.
Non è detto, però, che tutto ciò che è ritenuto folle oggi lo sia anche domani. Folli erano considerate all’epoca le teorie scientifiche di
Galileo. La storia, poi, ci ha detto
tutt’altro.
Quindi preparati a fare un viaggio in un libro folle proprio perché indecifrabile.
# Il Codex Seraphinianus
Premessa.
Per anni mi sono occupato di manoscritti, incunaboli, testi rari e preziosi, e fra le tante perle che i miei polpastrelli hanno avuto
la fortuna (e il privilegio) di sfogliare ce n’è una che secondo me le batte
tutte, un codice misterioso e
indecifrabile che un collezionista (all’epoca mio cliente) mi fece
conoscere circa 10 anni fa.
Sto parlando del Codex
Seraphinianus, mirabile prodotto dell’ingegno – e della follia artistica –
di tal Luigi
Serafini, architetto e designer romano
che verso la fine degli Anni Settanta immaginò e poi diede alle stampe questo
suo originalissimo codice (non ti sarà certo sfuggito il fatto che l’aggettivo
“Seraphinianus” fa riferimento proprio al cognome del suo stesso creatore).
Il Codex venne pubblicato in Italia per la prima volta nel
1981 dalla casa editrice FMR,
all’epoca ancora diretta dal suo geniale
e bizzarro fondatore - il marchese Franco Maria Ricci -
forse in quegli anni il più grande editore d’arte al mondo,
soprattutto per l’originalità e l’ammaliante bellezza delle sue pubblicazioni.
# Un fantastico mondo di follie possibili
Il Codex (circa 360
pagine) non è altro che una
reinterpretazione in chiave assolutamente fantastica e oltremodo
surreale di alcune fra le principali scienze umane. Le meravigliose
illustrazioni (tutte realizzate dallo stesso Serafini) spaziano infatti dalla botanica allo zoologia, dalla fisica all’architettura passando per l’ingegneria e l’arte del gioco.
In questa vera e propria Enciclopedia del Fantastico troverai ad esempio:
- Due amanti che si fondono l’un l’altro trasformandosi in un coccodrilli
- Alberi che migrano come i pinguini e si gettano in mare.
- Strani pesci a forma di occhio. O strani occhi a forma di pesce.
- Fiori che galleggiano e fiori a forma di forbici.
- Piante che al posto del tronco hanno la testa di un cervo. O cervi le cui corna si trasformano in rami alberati.
- Ombrelli che camminano per strada e arcobaleni che si annodano (o nodi che si trasformano in arcobaleno).
Mi fermo qui. La lista delle meravigliose stranezze potrebbe continuare all’infinito ma forse è
meglio che sia tu stesso a darci un’occhiata.
Pesce Occhio
Vivisezione Aliena
Arcobaleno Annodato
#L’alfabeto impossibile
Eppure le incredibili
stranezze del Codex Seraphinianus non finiscono qui. Se le illustrazioni
sono quanto di più surreale – e a volte inquietante – ti sia mai capitato di
vedere fra le pagine di un libro, il testo che accompagna le singole tavole e
che introduce ogni nuova sezione del codice non è certamente da meno.
Per oltre 30 anni collezionisti, studiosi, letterati,
artisti, crittografi o semplici curiosi hanno
infatti provato a decifrare l’incomprensibile alfabeto inventato dal buon
Luigi, fino a quando – nel corso di una conferenza tenutasi nel 2009 presso la Oxoford University Society of Bibliophiles
– lo stesso Serafini mise fine ad ogni tipo di disquisizione affermando che in
realtà l’alfabeto presente nel Codex è del tutto privo di significato e non
fa riferimento ad alcuna lingua esistente o immaginaria.
# Il culto del Codex Seraphinianus nel
mondo
Come dicevo all’inizio, il Codex venne pubblicato per la
prima volta in Italia da FMR nel
lontano 1981: due tomi, oggi rari e
preziosi, che nelle successive edizioni si fusero in un unico volume tradotto
anche all’estero. L’edizione spagnola e
quella francese, in particolare,
videro l’introduzione di Italo Calvino,
da sempre grande cultore e appassionato del Codex.
Inutile dire che la prima
edizione, oltre ad essere la più bella, è anche quella più ricercata dai
collezionisti di tutto il mondo. All’epoca quel cliente mi diede la possibilità
di sfogliarla. Fu una scoperta e, al tempo stesso, un’infatuazione.
Se quest’articolo ti ha fatto venir voglia di sfogliare il
Codex Seraphinianus, hai 3 alternative:
- Spendi circa tremila euro e ti porti a casa la prima edizione.
- Ti procuri l’ultima ristampa del Codex ad opera della Rizzoli e in questo caso te la cavi con circa novanta euro.
- Ti scarichi la versione .pdf del Codex disponibile online a questo indirizzo. Sembra per zero euro. Sembra.
A questo punto immagino che tu abbia già fatto una scelta.
Bene.
Diciamo subito che se la versione .pdf ti permette di avere il
Codex subito a disposizione, mai come stavolta mi sento di spezzare una lancia
in favore di chi dice che “il digitale
non potrà mai sostituire la carta stampata”.
Sfogliare le pagine di un’opera così surreale e unica nel
suo genere richiede quella giusta dose di silenzio,
lentezza e riflessione che solo la carta stampata può darti. Perché se
questo codice è davvero così folle, allora la sua follia va sfogliata su carta.
# E il primo libro?
A questo punto rispondo alla domanda che ti starai facendo
più o meno da quando hai iniziato a leggere quest’articolo.
Ma se il Codex Seraphinianus è il secondo libro più misterioso al mondo, il primo qual è? Secondo
molti sarebbe il Manoscritto
Voinich, datato intorno al 1400 d.C.
e tuttora indecifrato.
Alcuni affermano che il buon Luigi Serafini si sia ispirato
proprio a tale manoscritto per elaborare il suo Codex. Chi lo sa. Certo è che
anche in questo caso ci troviamo di fronte ad un altro mistero o – per
riprendere il filo conduttore di questa serie di articoli – l’ennesimo frutto della follia umana. Questa
volta consapevole.
O forse no?
Luca Sempre
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