Indagine sulla Follia – I volti, i luoghi, le storie
Questo articolo è un guest post scritto da Luca Sempre
Esatto. Parlo di tutti quegli individui dalla personalità borderline, affetti da problemi pschici,
disturbi mentali, sindromi paranoico/depressive, manie di persecuzione, e chi
più ne ha più ne metta.
Insomma, ci siamo capiti: pazzi nel vero senso della
parola.
# La [Follia] nelle [A]rti
Molti artisti (scrittori, registi, pittori) hanno provato a
raccontare la follia umana nelle loro opere. Alcuni lo hanno fatto da una prospettiva "esterna". Vedi
ad esempio il meraviglioso film Qualcuno
volò sul nido del cuculo con la straordinaria interpretazione di Jack Nicholson che nel
1976 si aggiudicò tutti e 5 gli Oscar
più importanti (miglior film, migliore regia,
miglior attore protagonista, miglior attrice protagonista, migliore
sceneggiatura non originale).
Altri, invece, hanno dato voce alla loro follia interiore per poi trasformarla in
Arte con la A maiuscola. È noto, del resto, che alcuni dei più grandi artisti della storia erano affetti da
disturbi più o meno riconducibili alla follia.
Tuttavia, riflettendoci bene, associare al concetto di
“pazzia” un mero disturbo mentale è esercizio incompleto, oltre che una visione molto riduttiva e semplicistica della
tematica, certamente ben più ampia di quello che si possa pensare.
A tal proposito, basta leggere ciò che riporta Wikipedia sull'etimologia stessa
della parola "follia":
“In psicologia e psichiatria, e nel senso comune, il termine
Follia indica genericamente una condizione psichica che identifica
una mancanza di adattamento che
il malato esibisce nei confronti dell'ambiente di vita, tipicamente
attraverso il suo comportamento, le relazioni interpersonali e
stati psichici alterati ovvero considerati anormali. La definizione di follia è
influenzata dal momento storico, dalla cultura,
dalle convenzioni, quindi è possibile considerare folle qualcosa
o qualcuno che prima era normale e viceversa.”
Mancanza di adattamento. Esatto. È
proprio questo il punto. Ogni artista, in fondo, non è altro che un disadattato sociale che trova rifugio
nella sua arte espressiva per sfuggire (o ridefinire) i contorni delle sue ossessioni. Quindi, estremizzando il concetto,
ogni artista è - a suo modo - folle.
# Rinchiudetemi in manicomio, please
Lungi dal definirmi un "artista" (ho troppo
rispetto per l'arte in generale, sarebbe questo un enorme peccato di
presunzione da parte mia), confesso tuttavia
che ho sempre pensato di essere un
disadattato sociale, un misantropo che nella scrittura ha trovato la sua vera
e unica via di fuga, il conforto necessario a un certo "malessere" di
fondo che ha accompagnato la mia esistenza fin da quando sono nato. E parlando
di ossessioni (tutti i matti hanno le loro), ho sempre avuto una naturale
fascinazione per:
·
I mondi isolati
·
Gli universi chiusi
·
Le realtà distopiche
·
Le camere d'albergo vuote
·
I corridoi
di passaggio delle astronavi che verranno
·
Le personalità distorte
·
Le storie a margine ma non marginali
Ma anche per molto altro. Quindi,
a mio modo, sono un matto. Nel senso meno
ironico del termine.
Rinchiudetemi in manicomio, please.
# Anche tu hai bisogno della Follia
Sempre Wikipedia riporta una citazione di
A. C. Grayling che trovo davvero illuminante:
<< La sanità mentale necessita della
follia per la propria stessa sopravvivenza e in condizioni
normali chi è sano di mente cerca di conseguenza di procurarsi forme
temporanee delle sue più piacevoli manifestazioni: dalla leggere euforia che
si procurano feste e balli agli stati non altrettanto salutari indotti
dall'alcol, dalla cocaina e da altre sostanze che alterano la coscienza. >>
|
(A. C. Grayling, La
ragione delle cose)
|
Ecco. Partendo da questo assunto potremmo dire che tutti noi necessitiamo della follia.
Anche quelli che si ritengono assolutamente normali. Quindi indagare sulla
Follia non può far altro che:
·
Condurci su
sentieri non ancora battuti
·
Proiettarci
verso nuovi mondi inesplorati
·
Restituirci
visioni non convenzionali
·
Svelarci verità
nascoste o ignote
·
Detto in altri termini: la follia ci avvicina a tutto ciò che non riusciamo a capire fino in
fondo e di cui, però, sentiamo un estremo e irrazionale bisogno.
Ecco perché è importante osservare la Follia. E amarla,
se possibile.
Non comprenderla. Amarla.
Lungi dal voler esaurire tutto l’argomento in queste poche
righe - il tema è davvero molto vasto, credimi - ho deciso quindi di dedicare
alcuni articoli proprio al tema della Follia
nelle Arti. Ogni articolo tratterà di un'opera o un artista in particolare,
per poi concludere questa "folle" traversata con un viaggio
bellissimo e inquietante nei luoghi che più di ogni altro, da sempre, hanno nascosto al mondo la pazzia umana: i Manicomi (ma per questo dovrai
aspettare l’ultimo post della settimana, ok?)
Sei pronto? Bene. Il folle viaggio inizierà domani.
Resta sintonizzato su queste frequenze, mi raccomando.
Luca Sempre
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