Questo articolo è un guest post scritto da Luca Sempre.
Iniziamo questo viaggio spericolato nella
Follia e nelle
Arti con un libro. Il titolo è
God Jr. Lo ha scritto un autore americano di culto quasi
sconosciuto in Italia (amo gli autori sconosciuti, te l’avevo già detto?). Lui
si chiama
Dennis Cooper,
e se ancora non hai letto le sue opere ti perdi qualcosa. Fidati.
# Ma chi è questo Dennis Cooper?
- Dennis
Cooper è un poeta.
- Dennis
Cooper è un performer e artista.
- Dennis
Cooper è, soprattutto, uno scrittore. Estremo, scandaloso, borderline.
- Dennis
Cooper nei suoi libri ha disintegrato ogni tabù sul sesso, proiettando il lettore in una spirale multiforme di accoppiamenti carnali -
dal sadomasochismo alla pederastia, dalla necrofilia agli snuff
movies, e chi più ne ha più ne metta - tanto da guadagnarsi l'appellativo
del Marchese De Sade americano.
- Dennis
Cooper è un ex-punk che del punk
ha conservato l'attitudine a dissacrare ogni regola sociale e a
compiacersi della (e nella) spazzatura, ove per spazzatura s'intende tutto ciò che non è "accettato"
dal Sistema e dunque viene "rifiutato" "scartato"
"estromesso" "bollato come pericoloso". [da maneggiare con cura]
- Dennis
Cooper è gay ed è un fottuto pazzo, nel senso comunemente accettato del
termine.
- Dennis
Cooper scrive solo a mano. Lui odia il computer. Ecco perchè non ci mette
mai meno di due anni e mezzo per scrivere un nuovo romanzo.
Sul perché abbia deciso di parlarti proprio di questo libro
te lo spiego meglio nella sezione successiva.
# Costruisci un totem a tuo figlio
morto
- Dennis
Cooper ha scritto un libro.
- Il
libro, come ti accennavo, si chiama God
Jr.
- Ne
ha scritti tanti di romanzi, lui, ma questo secondo me li batte tutti.
- Strano
a dirsi, Dennis Cooper in God Jr.
non parla di sesso, omicidi efferati o strani accoppiamenti. No. Dennis Cooper in questo romanzo parla
della Follia. E, chiaramente, lo fa a modo suo.
- La
storia è quella di un padre, Jim,
che perde suo figlio Tommy in
un incidente stradale. Da quel momento accadono alcune cose. Tipo:
- Jim
trova rifugio nelle droghe (marijuana).
- Jim
si distacca progressivamente dalla realtà che lo circonda.
- Jim
decide di dedicare un monumento
a suo figlio.
- Jim
costruisce con le sue mani una specie di strano totem/pupazzo che Tommy
era solito scarabocchiare di continuo sopra un foglio.
- Jim
scopre che quel totem proviene da un videogioco della Nintendo.
- Jim
decide di prendere il controllo del personaggio protagonista del gioco. Il
personaggio è un orsacchiotto.
- Jim
diventa l'orsacchiotto.
- Jim
alla fine scopre un universo parallelo in cui lui è l'unico dio.
- Jim
diventa pazzo ma non se ne rende conto. O forse sì.
Il libro si legge tutto d'un fiato (pubblicato nel 2006 da Fazi – appena 126 pagine) ed è una spettacolare, struggente, inquietante
discesa nell'inferno di un uomo ossessionato dai suoi stessi demoni.
#Autopsia del delirio umano
Lo stile di
Cooper è ipnotico, chirurgico. Ti prende per mano e ti conduce all'inferno. Autopsia del delirio umano. O di un
delirio, umano. Quello del protagonista/scrittore.
Ti ritroverai così a leggere pagine mezze vuote, pagine in cui ogni singola parola pesa come un
macigno e ogni punto, ogni virgola, ogni trattino ti inchioda alla parola
successiva come una maledetta condanna.
Lui stesso dice di sé:
"Non sono mai
soddisfatto. Ogni frase deve avere il suo peso, ogni sillaba. E' un metodo
massacrante, ma è il solo che conosco".
Come ho scritto nel
post di presentazione a questa
serie di articoli/riflessioni dedicati
al tema della Follia nelle Arti, Dennis Cooper e Jim rappresentano due facce
della stessa medaglia: da una parte
lo
scrittore disadattato e misantropo
che attraverso la scrittura dà voce alle sue ossessioni e dall'altra
il frutto della sua mente “alterata” -
il protagonista del romanzo, Jim - che da una condizione di
apparente normalità precipita in un
baratro di pazzia e disperazione, trasformandosi in un matto vero.
Un matto da manicomio.
E tu che mi dici? Hai letto il romanzo? Avresti qualche
altro libro da consigliare dove la Follia è parte integrante della storia?
Luca Sempre
Non ho mai letto questo libro ma devo dire che mi ha incuriosito molto e quindi ringrazio Luca per avermelo fatto scoprire!
RispondiEliminaMagari poi non ti piace ;-)
RispondiEliminaIn effetti è questione di gusti. Trovo tuttavia molto "istruttivo" - diciamo così - lo stile utilizzato da Cooper. L'arte del "tagliare", requisito indispensabile e imprescindibile per chiunque abbia l'ambizione di diventare uno scrittore...
Questo aspetto è sicuramente interessante
RispondiElimina